giovedì 31 dicembre 2009

Cremoso allo yogurt con coktail di lychees

Ecco un ottima idea per un dolce leggero e freschissimo, che non ha nulla di rosso, ma può essere adatto alla cena di capodanno, magari con una bella ciliegina al maraschino sopra :)))
In più, sono contenta di aver trovato da sola un modo di utilizzare i lychees in una ricetta dolce, dopo ore passate in internet a cercare ricette o spunti.. non ne esistono!! a parte qualcuno di cucina cinese che però prevede i lychees in scatola usati sopra il gelato.. beh grazie :p

In questi giorni di festa non mi sono per niente rilassata, un po' per l'ultimo esame che incombe e mi aspetta alla fine delle vacanze, un po' per crezi e disguidi con amici.. è normale quando si organizza qualcosa, come la festa di capodanno, che si incontrino divergenze d'opinioni. Comunque noi non ci rinunciamo, in qualche modo festeggeremo, anche se nonc on l'after, anche se non con lo spumante e le lenticchie a mezzanotte.. e chissenefrega!!


L'unico modo per avere un anno nuovo migliore di quello vecchio, è impegnarsi in tutto quello che si fa! BUON 2010!
CREMOSO ALLO YOGURT CON COKTAIL DI LYCHEES

(per circa 4 coppette)
Ingredienti per la base di lychees:

una ventina di lychees

mezzo limone spremuto

un bicchiere e 1/2 di spumante brut

1/2 foglio colla di pesce

Ingredienti per il cremoso:

2 vasetti di yogurt magro naturale

200 g di panna da montare (vegetale purtroppo non l'ho trovata)

1 foglio di colla di pesce

2-3 cucchiai di zucchero

100 ml di latte

(frutta secca tostata a piacere)

scaglie di cioccolato

Mettere a bagno in una macinella i fogli di colla di pesce.

Iniziare montando la panna con lo zucchero e metterla in frigorifero mentre si prepara il resto.

Pulire i lychees, privarli del nocciolo e frullarli insieme al limone e allo spumante. Scaldare ancora un poco di spumante e sciogliere il mezzo foglio di colla di pesce strizzata. Far intiepidire e inserire nel coktail di lychees, mescolare e porre subito nelle coppette, solo per fare un fondo gelatinoso. Mettere in frigorifero.

Scaldare il latte e scioglierci la colla di pesce intera, far intiepidire e aggiungere alla panna montata delicatamente ma mescolando subito, per evitare che solidifichi formando dei grumi. Poi inserire la panna in una bascinella più grande dove avrete già versato lo yogurt, facendo attenzione per non smontarla (mescolando dall'alto verso il basso.. o era il contrario??). La frutta secca da inserire nel cremoso è facoltativa, a me personalmente piace molto il croccante in bocca, non sono tanto da dolci al cucchiaio. In una coppetta ho aggiunto mirtilli rossi ammollati in acqua tiepida per 20 minuti (causa allergie a noci e consimili).

Quando il coktail sarà leggermente gelificato (non diventerà proprio una gelatina ma si rapprenderà appena), inserire il cremoso nelle coppette e decorare a piacere, in questo caso con del cioccolato al gianduia grattuggiato, ancora meglio, ripeto, con una bella ciliegina al maraschino!

Se vi piace una gelatina più solida, mettete un foglio di colla di pesce intero anche nel coktail.


martedì 22 dicembre 2009

Torta di frutta con crema pasticcera vegan





Ecco un pratico esempio di come utilizzare al meglio il contenuto dei cesti natalizi, soprattutto di frutta. QUesta torta l'ho fatta l'anno scorso a santo Stefano per un pranzo con gli zii ed è risultata buonissima a fine pasto, molto fresca e leggera per l'assenza di latte, burro e uova. Eh già, perché la crema è fatta di cous cous!!è stata una vera e propria rivelazione, non ricordo dove ho preso l'idea, forse su vegan3000, che è pieno di spunti che utilizzo puntualmente.
Cercavo un dolce senza colesterolo, visto che sia mio papà che mio zio hanno precedenti cardiaci e soffrono di ipercolesterolemia congenita.. pur essendo due inguaribili golosacci!! Beh da qualcuno avrò pur preso ;)

Io invece posto ricette "vecchie" perché ultimamente purtroppo non sto molto bene, non ho sperimentato più nulla di nuovo da un paio di settimane. Nulla di grave, solo qualche disagio digestivo, ma sono già in cura per la mia digestione-lumaca.

Con questo postdirei che posso augurare a tutti intanto un BUONISSIMO NATALE! ..Per le altre feste vedremo :P


TORTA DI FRUTTA CON CREMA "PASTICCERA" VEGAN AL COUS COUS

Per la base:
mezza confezione di All Bran
3-4 datteri
una manciata di frutta secca varia (arachidi, mandorle,noci..)
3 cucchiai di zucchero di canna
2 cucchiai di olio di semi

Per la crema di cous cous:
1/2 tazza di cous cous
1 tazza e mezzo di acqua circa
1 cucchiaio di olio di semi
scorza di limone o arancia
essenza di vaniglia
3 cucchiai di zucchero semolato

Frutta fresca a piacere
1 bustina di tortagel


Iniziare con la crema, che poi dovrà raffreddare in frigorifero:
fare un normale cous cous, con mezza tazza di acqua in più rispetto alla normale dose. L'acqua bollente va prima zuccherata, poi aromatizzata con la scorza di arancia o limone intera (che pi verrà rimozza)e la vaniglia. Inserire il cous cous e lasciare assorbire per il tempo necessario. Risulterà come un risotto, non asciutto, perché deve essere frullato col minipimmer, una volta rimosse le scorze. Se fosse troppo asciutto aggiungere altra acqua calda o un cucchiaio di olio in più.

Mentre la crema raffredda, preparare la base frullando nel robot gli all bran insieme all'olio, allo zucchero e alla frutta secca e datteri a pezzettini. Non è necessaio che si riduca tutto a una poltiglia, è buonissima anche se la frutta secca non è ridotta a farina, sarà piùcroccante. Disporre questo impasto nella tortiera a cerniera rivestita con carta da forno e schiacciare benissimo.Mettere in frigorifero per almeno mezzora, meglio più ore (io ho preparato crema e base la sera e composta la mattina dopo).

Ora non resta che spalmare la crema sulla base cercando di livellarla bene (poi si può - anzi si DEVE - leccare la spatola!) e decorare con la frutta di cui si dispone.

Se si consuma subito non è necessario ricoprire con la gelatina, basta mescolare la frutta con succo di limone e zucchero prima di disporla sulla torta; altrimenti preparare una gelatina con l'agar agar (per una torta totalmente veg) oppure una soluzione più sbrigativa è usare la bustina di tortagel e seguire le semplici indicazioni (non sono sicura che il tortagel sia a prova di animale, anzi credo proprio di no...).



Passo e chiudo, BUON NATALE A TUTTI VOI!


giovedì 17 dicembre 2009

Vedo viola!

Un po' in ritardo per il NO-B-DAY, ma le ricette risalgono a qualche giorno fa. Questo non è il luogo per fare politica, ma credo che la maggior parte dei bloggers abbia idee ben precise al riguardo, dato che la nostra libertà è continuamente minacciata, e comunque non c'è alcun riferimento a quanto accaduto domenica.


Stasera mi godo un relax totale meritato, dopo il brillante superamento del mio PENULTIMO ESAME!!! Quindi ho tutto il tempo per spulciare le vostre ricette della settimana e proporvi questi due piattini viola: due ricettine gustose e facili facili, di cui la prima è il mio secondo -e miglior- tentativo della torta agrodolce di Magievegan, mentre la seconda è un'altra della serie "svuota-frigorifero".



TORTA AGRODOLCE CON UVA PASSITA E CIPOLLE
di Magievegan




200 g di farina semintegrale
1 cucch semi di lino tritati
2 cucch olio + olio per stufare
2-3 grappoli di uva passita
1 cipolla grossa
vino bianco secco q.b.
1 cucch di aceto di vino
sale






Preparare la pasta come una frolla, bagnando la farina prima con 2 cucchiai di olio e poi aggiungendo piano il vino bianco freddo, fino a riuscire ad impastarla. Impastare per 10 minuti e lasciarla riposare. I semi di lino sono facoltativi.
Lavate bene l'uva e, se avete tanta pazienza, eliminate i semini dagli acini (io non ne ho, e poi una volta cotti sono croccanti e anche piacevoli a mio avviso!). Scaldare in una padella antiaderente l'olio con la cipolla tagliata fine, aggiungere gli acini d'uva e far insaporire. Bagnare con poco aceto e poi aggiungere 1/2 bicchiere di vino bianco. Non aggiungete più liquidi, perché dopo gli acini rilasciano molta acqua. Lasciare stufare con coperchio per almeno 15 minuti, salare a piacere. Le cipolle devono essere molli e gli acini spappolati. Frullare tutto col minipimmer e, se troppo liquido, lasciare ancora a cuocere qualche minuto. Lasciate raffreddare.
Intanto stendete la pasta su carta da forno, lasciandola spessa circa 1/2 cm, poi inserirla nello stampo con la carta da forno. Ungerla leggermente e ricoprire con la salsa ottenuta. decorare a piacere con acini di uva (nel mio caso non passita) e infornare a forno ben caldo a 180° per circa 20-25 minuti.
Questa torta è ottima come antipasto o abbinata ai formaggi, chi ama i sapori agrodolci la apprezzerà di sicuro (grandissima idea di Magievegan!).



ZUPPA DI CRAUTI ROSSI AL PROFUMO DI CORIANDOLO

1/2 crauto rosso
1 patata
1 carota piccola
1 gambo di sedano
1/2 cipolla
semi di coriandolo macinati
1/2 l acqua
2 cucchiai di olio
sape e pepe





Fare un soffritto di sedano-carota-cipolla tritati molto fini, inserire la patata a pezzettini e far insaporire. Infine aggiungere il crauto tagliato grossolanamente, mescolare bene e coprire con l'acqua, possibilmente calda e salata. Non spaventatevi se l'acqua si colorerà di blu :) ! Lasciare cuocere almeno 25-30 minuti prima di frullare tutto col minipimmer.
Aggiungere pepe e coriandolo macinato, condire a piacere con un filo d'olio (io di solito evito). Servire nei piatti con crostini di pane abbrustolito.



A presto con le ricette del weekend pre-natalizio, non vedo l'ora di leggere le vostre!!!

domenica 13 dicembre 2009

Fingerfood: tramezzini di farinata

Una nuova scoperta per gli spuntini settimanali fuori casa: la farinata al posto dell'orrendo pane bianco per tramezzini, che per di più è difficile da digerire perché poco cotto e contiente troppo lievito e chissà quali altri conservanti! Personalmente non ho quasi mai mangiato panini del genere, non mi piace nemmeno il pane molle con la mollica, perché sulla tavola a casa mia ci sono sempre stati solo pane integrale tostato, freselle, fette wasa etc. Quindi non sono mai stata abituata nemmeno da piccola a mangiare fesserie del genere, eppure sembra che il resto del mondo consideri i tramezzini e i toast la cosa più appetitosa del mondo (basta pensare agli aperitivi, così glaaaaam oggi!!)..

Proud to be different!!

A parte questa invettiva contro il pane in cassetta, la farinata è ottima anche fredda, quindi d'ora in poi oltre alla solita insalata da condire (ma quanto è ingombrante nella borsa insieme ai quaderni e alle dispense!), nella borsa mi porterò una cosa come questa, decisamente più pratica e discreta, anche agli occhi degli altri esseri umani che invece mangiano panini tutti i giorni :)




Ingredienti

per la farinata:
1 tazza di farina di ceci per porzione
1 tazza di H2O per p.
1 cucchiaio di olio per p.
sale e pepe

ripieno:
foglioline di spinaci freschi
pecorino romano


Preparare la pastella per la farinata solo con acqua e farina di ceci creando un composto molto liquido, più diluito di quello per le farifrittate/crepes.
Lasciarlo coperto in un luogo fresco (ma non in frigorifero possibilmente) per molte ore, almeno 2-3, ma di solito si fa riposare una notte.
Rimuovere la schiuma creata in superficie e condire con olio, sale e pepe.
La farinata classica va cotta in forno a 200° su una teglia unta, finché la superficie risulta dorata (circa 15'), io l'ho cotta in una padella antiaderente (per risparmiare energia, erano solo 2 porzioni) spennellata con olio di semi, girandola come una frittata a metà cottura.
La farinata è pronta, ottima già così, una delle meraviglie del mondo culinario a mio parere!!

Se avanza, il giorno dopo la si farcisce a piacere, nel mio caso con spianci e pecorino, e la si taglia a tramezzino. Così per il pranzo in ufficio/università ... fate l'amore con il sapore :)))

domenica 6 dicembre 2009

Biscotti natalizi alle nocciole e zenzero

No no, lo spirito natalizio ancora non lo sento per niente nonostante le decorazioni e le canzoni (sempre le stesse!) che si sentono per strada, in stazione, in metro.. Tuttavia ho creato questi biscotti per ovviare a un attacco di noia, e poi mi sono resa conto che: biscotti di frolla + zenzero + forma stellare = .. Natale!! Magari sono stati tutti i messaggi subliminali pubblicitari e non, i colori rosso e bianco, le decorazioni che vedo fuori dalla finestra ad innestare nel profondo questo sentimento natalizio.. ma allora funzionano!! terribile..


Comunque l'accostamento nocciole + zenzero appena scoperto è entrato ufficialmente nella lista dei connubi da favola (che prima o poi pubblicherò), da provare sia nei dolci che nei salati: ho scoperto il contorno di verdure più buono del mondo con questi ingredienti! Nelle prossime puntate ;)








BISCOTTI CON NOCCIOLE E ZENZERO




Ingredienti:

200 g di farina semintegrale

80 g zucchero di canna

1 cucchiaio di maizena

3 cucchiai di olio di semi

2 manciate di nocciole tostate e tritate non troppo fini

1 pezzo di zenzero fresco grattuggiato

1 pizzico di sale

latte di soia q.b.

Inserire lo zucchero nella farina setacciata con la maizena e il sale, aggiungere l'olio e mescolare bene. Aggiungere lo zenzero e le nocciole, amalgamare. Iniziare a versare il latte poco a poco, sempre amalgamando con le mani, finché si riuscirà ad impastare.

Lasciare riposare mezz'ora in luogo asciutto e fresco.

Riprendere la pasta, stenderla col mattarello sulla carta da forno per usare meno farina possibile. La pasta risulterà alta circa 0,5 cm.

Copparla con le forme preferite oppure tagliarla con la rotella.

Infornare a 180° fino a doratura.

Se vi sembrano ancora morbidi non lasciateli troppo in forno: una volta raffreddati induriranno, mentre se li lasciate ancora in forno diventeranno di marmo!

domenica 29 novembre 2009

Cous cous profumato e contorno di spinaci crudi

Ecco, adesso il freddo è proprio arrivato. Ma che dico freddo: gelo, nebbia, grigiume e pioggia, alle 8 di mattina devo accendere la luce per studiare perchè è sempre buio..

Strano che con questo tempo mi venga voglia d'estate a tavola! Non faccio più zuppe da diverso tempo, invece mi diletto in insalate di riso, di legumi e cous cous.. bah! Ovviamente faccio anche dolci, ma ultimamente l'aspetto non è dei migliori, quindi evito di farne dei post, anche perché mi sono limitata a riprendere ricette altrui e variare qualcosina, non ne vale la pena (però vi consiglio la torta di cachi di veganblog, io ho dimezzato le dosi e aggiunto 2 albumi montati, ha una consistenza morbidissima!).


Veniamo al nostro pranzo del sabato (perché l'ho fatto ieri). In casa mia ci sono tendenze contrastanti circa il tempo di cottura delle verdure in padella, perché a me piacciono croccanti, mentre mia mamma tende sempre a lasciarle diventare quasi poltiglia (soprattutto le zucchine, non le sopporto tutte spappolate!). Ma noi sappiamo bene che la dieta macrobiotica prescrive un tempo di cottura delle verdure NON superiore agli 8 minuti! Certo, altrimenti perdono tutte le proprietà benefiche, comprese le vitamine. Infatti in questo cous cous ho lasciato le carote molto al dente, come piacciono a me.




COUS COUS PROFUMATO ALLO ZENZERO
Ingredienti:
1 bicch cous cous precotto
1 bicch acqua
sale
2 carote
2 cucch olio
aglio
uvetta qb
zenzero fresco
2 cucchiai salsa di soia
1 pezzettino di peperoncino fresco
prezzemolo fresco




Preparare il cous cous in acqua bollente salata come indicato sulla confezione e tenerlo da parte.
Mettere in ammollo l'uvetta nel bicchiere di acqua tiepida.
Stufare le carote tagliate fini in olio, aglio e peperoncino , aggiungendo dell'acqua calda di tanto in tanto. Dopo qualche minuto aggiungere lo zenzero fresco grattuggiato e lasciar insaporire, poi inserire l'uvetta scolata e in ultimo la salsa di soia. lasciare ancora qualche minuto per insaporire.
Sgranare il cous cous e inserirlo poco alla volta in padella, sempre mescolando bene.
Impiattare su piatti caldi cospargendo di prezzemolo.







Un buonissimo contorno: SPINACI CRUDI IN INSALATA






Foglioline di spinaci
Radicchio rosso
noci
sale, olio e pepe



















buona domenica e buon inizio settimana ;)

sabato 21 novembre 2009

Muffin al rosmarino e confettura di cipolle rosse

UFF, tanti piccoli problemi che sommati vanno a creare un unico grande disagio! La cosa che più dispiace però, è che non ho più tempo di cucinare quello che mi piace, faccio tutto di fretta, sono sempre a casa da sola (cosa che prima non mi dispiaceva, potendo fare tutti i miei esperimenti patapata) e mi stanno pure venendo tutti i disturbi del mondo, compreso il mal di schiena per la postura da studio! Questo weekend il mio coro femminile partecipa a un concorso a Treviglio, quindi niente dolce della domenica :( spero ci pensi mia mamma per una volta..

Ormai le ricette le sogno la notte, oppure mi balenano delle idee mentre studio tutt'altro (da ridere!), poi me le scrivo e non si sa però quando riesca a concretizzarle.

Anche questi muffin nascono così, li ho cucinati la scorsa settimana perchè sono pratici da portare come pranzo fuori casa, ma l'idea è nata mesi fa, quando un'amica di famiglia ci ha regalato a sua favolosa confettura di cipolle rosse, davvero divina.

Anche in questo caso però ero abbastanza di fretta, quindi le dosi sono un po' ad occhio:


MUFFIN AL ROSMARINO


CON CONFETTURA DI CIPOLLE ROSSE (vegan)



Ingredienti:
(misurino=1 vasetto di yogurt vuoto)

2 mis. e 1/2 di farina integrale

1/2 mis. di maizena

3 cucchiai olio d'oliva

2 rametti di rosmarino sminuzzato
latte di soia q.b.

1 cucchiaino di lievito

sale e pepe

confettura di cipolle rosse x il ripieno



Accendere il forno a 180°.
Setacciare bene gli ingredienti secchi, compreso il rosmarino sminuzzato molto fine con la mezzaluna. Aggiungere l'olio e mescolare con le mani, poi aggiungere piano il latte di soia (circa 1 misurino) ed eventualmente aggiungete dell'acqua se il composto non è abbastanza liquido (con troppo latte i muffin risultano troppo umidi e pesanti, non lieviteranno bene). Oleare ed infarinare gli stampini se non sono di silicone, riempirli per metà col composto, inserire in ognuno un cucchiaino di confettura, riempire fino all'orlo col composto rimasto.

Decorare a piacere la superficie con sale grosso e rosmarino (io non ho potuto perché li ho capovolti).
Infornare a 180° per circa 20-25 minuti, senza farvi ingannare dalla superficie (fare la prova stecchino)!


Restano morbidi e umidi perchè non ci sono uova ma latte, è una consistenza che a me piace molto, forse perché mi ricorda quella di uno dei miei dolci preferiti fin da piccola: la torta paesana (da noi "torta mica e lacch")! Ottimi come antipasto, io ne ho mangiato uno per pranzo, con una grossa mela e 2 biscotti mi sono riempita ben bene.


Con questi muffin salati vegan partecipo alla raccolta di Pandipanna:


martedì 10 novembre 2009

Pasta con zucca al curry

Sto spudoratamente temporeggiando prima di rimettermi a studiare... non è possibile, proprio gli ultimi due esami devono essere così incasinati?!? l'argomento è bellissimo (storia delle tecniche artistiche e storia della letteratura artistica), ma la mole di studio è spaventosa e mi sono ridotta a studiare tutto insieme, altrimenti per gennaio non ce la faccio!! Ebbene sì, devo studiare mesi prima per un esame, purtroppo nelle laure in lettere e simili si tratta di imparare a memoria la storia di tutto: storia contemporanea, storia dell'arte, storia del cristianesimo, storia della filosofia, storia della letteratura, storia della stampa, storia della storia dell'arte, storia della storia della storia........ uff!

prima che mi vada totalmente in fumo il cervello, posto il piatto che ho appena fatto:






PASTA CON ZUCCA AL CURRY

150 g di spaghetti spezzati in 3

1/4 di zucca

1/4 di cipolla

una manciata di uvetta ammollata in acqua

1 cucchiaino di curry

peperoncino fresco q.b. (quanto se ne può sopportare)

2 cucchiai di olio extravergine d'oliva

2 cucchiai di salsa di soia

sale

prezzemolo fresco

Fare un soffritto con la cipolla e il peperoncino sminuzzato e aggiungere la zucca a tocchetti. Lasciare insaporire e bagnare con un mestolo di acqua calda in cui si sarà fatto sciogliere il curry. Lasciare cuocere circa 5-8 minuti, dipende dalla zucca, basta che resti al dente. Spezzare gli spaghetti e inserirli nel sugo, bagnando con 3 mestoli di acqua calda, salare (poco, la salsa di soia è già salata) e lasciare cuocere a fuoco vivace con metà coperchio. Si potrebbe usare anche una pasta tipo ditalini, farfalline o conchigliette, che di solito uso per la pastina. In ultimo inserire l'uvetta e, quando gli spaghetti saranno pronti, la salsa di soia. Mantecare bene, impiattare e cospargere di prezzemolo fresco.

bon apétit ;)

domenica 8 novembre 2009

Crostata di mele e mandorle di Adriano

Per i diritti di tutti i freebloggers e contro gli abusi dei loro contenuti, che a volte sono così appetitosi da far dimenticare a chi le utilizza di citare almeno la fonte. Mettiamola così, per non essere troppo cattivi..
Spero solo, per Adriano e per tutti coloro che sono stati plagiati, che le nostre voci scontente siano giunte a destinazione.
VERGOGNA!
CROSTATA DI MELE E MANDORLE DI ADRIANO


Ingredienti:

400gr pasta frolla
4 mele grandi (ca. 600gr al netto degli scarti)
80gr di zucchero
4 cucchiai di amaretto di saronno
succo di mezzo limone
poca cannella in polvere.


massa di mandorle:

120gr uova intere
60gr zucchero
50gr farina di mandorle
15gr farina di mais fioretto
15gr fecola
un pizzico di sale
estratto di mandorle
una manciata di mandorle a lamelle
sciroppo di zucchero
marmellata di albicocche


Saltare a fiamma alta le mele sbucciate e tagliate a cubetti, miscelate con il succo di limone e lo zucchero, fino a che non risultino asciutte ma non spappolate. Incorporare il liquore e la cannella e lasciare raffreddare.Foderare uno stampo da 26cm e cuocere in bianco per 15 minuti (i primi 10 con carta da forno e riso)Nel frattempo montare le uova con lo zucchero ed il sale, incorporare delicatamente le polveri e poche gocce di estratto.Pennellare la frolla con poca marmellata, versare le mele, coprire con la massa e cospargere con le mandorle a filetti.In forno a 170° per ca. 20 minuti.All'uscita dal forno lucidare con sciroppo a 30°be.




Pubblicato da Adriano il 23 settembre 2007.

venerdì 6 novembre 2009

Gnocchi di zucca al pesto di cavolo nero

Se non fosse così buio ed uggioso, l'autunno sarebbe una stagione magnifica, coloratissima e con frutta e verdura da leccarsi i baffi!
"Ai morti", come si suol dire, si fa il solito giro dei parenti.. io però mi ritengo fortunata, dato che i miei zii (e ne ho veramente tanti) sono per la maggior parte agricoltori e ci forniscono frutta e verdura a volontà, oltre a quelle che produciamo noi nel nostro orticello. Infatti il cavolo nero è orgogliosamente nostro :), mentre la zucca è di uno dei miei zii e le noci del pesto sono state raccolte da noi nel bosco vicino al terreno dove abbiamo l'orto, dove troviamo di tutto: d'estate lamponi, more e fragoline, d'autunno funghi, noci, nocciole, castagne...

Adoro i prodotti della terra!!!!!





Gnocchi di zucca al pesto di cavolo nero



Per il pesto:

circa 100 g di cavolo nero sbollentato e ben strizzato
3-4 gherigli di noci
1 cucchiaio di pecorino grattuggiato
olio
sale
2 cucchiai di acqua di cottura del cavolo nero



Per gli gnocchi:


300 g circa di zucca (pesata con buccia e semi)
1 patata medio-piccola
farina 00 q.b.
poco sale





Preparare il pesto frullando tutti gli ingredienti e aggiungendo in ultimo, se serve, 2 cucchiai di acqua di cottura se risultasse troppo denso. Stavolta non ho messo l'agio perchè credo che il cavolo nero abbia un sapore troppo delicato e forse l'aglio l'avrebbe coperto, comunque ci andrebbe.

Preparare la zucca tagliandola a cubetti e cuocere in padella antiaderente con un mestolo d'acqua calda con coperchio. Dopo circa 15 minuti togliere il coperchio, alzare il fuoco e far evaporare tutta l'acqua in eccesso. Rimarrà sempre un po' bagnata, ma tenete presente che questi gnocchi li ho preparati a quenelles col cucchiaio, non verrà mai un impasto solido da poter tagliare.
Lessare una patata (io la faccio cuocere al microonde alla massima potenza per 2-3 minuti, viene perfetta e asciuttissima), schiacciarla e metterla in una terrina. Aggiungere la zucca ridotta in poltiglia e asciugata in padella, un pizzico di sale e la farina q.b. a cucchiai, mescolando bene a ogni cucchiaio aggiunto. Mi raccomando che l'impasto alla fine non sappia solo di farina, deve mantenere un colorino arancione!
Far bollire dell'acqua salata in una pentola, con il composto formare delle quenelles con 2 cucchiai e farle cadere direttamente in acqua. Una volta salite a galla sono pronte. Servire nei piatti caldi con uno specchio di pesto sul fondo.








Suggerimento:

i semi della zucca non vanno certo buttati!! io li ho fatti tostare e li ho usati per arricchire una semplice insalata mista che ho mangiato per secondo ;)

lunedì 2 novembre 2009

Per Alda Merini

Oggi niente post di cucina.
Voglio lasciare un piccolo segno di gratitudine a una poetessa, una donna. L'orizzonte del mondo femminile è sconfinato ed inconoscibile, come l'amore. Alda ha saputo però descriverne i colori, con un velo di tristezza e rassegnazione, consapevole dell'inafferrabile.



Addio.






Io sono certa che nulla più soffocherà la mia rima,
il silenzio l’ho tenuto chiuso per anni nella gola
come una trappola da sacrificio,
è quindi venuto il momento di cantare
una esequie al passato.
Alda Merini da "La Terra Santa" 1989



venerdì 30 ottobre 2009

Quando fa freddo.. zuppa del cavolo e orzotto con carote e cedro

Inizio subito ringraziando ancora tantissimo Giulia - che non dimentica mai di citare la fonte delle sue reinvenzioni - per l'altro premio che ha deciso di darmi, sono commossa per cotanta bontà!!!!










Prendo la traduzione da lei, che conosce così bene le lingue straniere :)



Esseri invisibili, ma che danno amore, danno compagnia, ci prestano attenzione, parlano da dentro il proprio cuore. Sono grato per il sostegno, perché ci sei alla mia finestra e fai del mio un giorno di più.




Dedico dunque a Giulia e ai suoi acutissimi post le due ricette che seguono, proprio giuste per l'autunno/inverno, anche se ancora così freddo non fa in effetti.. Comunque visto che la mamma se la viaggia in giro per l'Italia, a me non resta che cucinare! E andiamo:



ZUPPA DEL CAVOLO


Ingredienti:
1/4 di un grosso cavolo cappuccio
1/2 l di brodo vegetale o acqua
2 patate medio-grandi
mezza carota tritata
mezza cipolla tritata
2 cucchiai di olio
sale
cumino e pepe
semi di lino e pane ai cereali tostato

Soffriggere nell'olio la cipolla e la carota tritate per qualche minuto, poi aggiungere il cavolo tagliato a listarelle e le patate a cubetti. Far insaporire un minuto, aggiungere i semi di cumino e poi coprire con brodo o acqua. Tenerne sempre un po' da parte nel caso la zuppa asciughi troppo. Lasciare cuocere con coperchio per almeno mezzora. Quando le patate saranno morbidissime, frullare il tutto col minipimmer, continuare la cottura per 5 minuti a fuoco lento aggiustando di sale e pepe. Servire con pane tostato e semi di lino.





ORZOTTO CON CAROTE E CEDRO



Ingredienti:
2 manciate di orzo
1 l di brodo vegetale
1/2 bicchiere di vino bianco
1 carota grattuggiata
1/4 di cedro spremuto
1/4 di cedro tagliato fine
scorza di cedro grattuggiata
(olio extravergine per mantecare)
Un'altra preparazione con il cedro (enorme) che viene dalla Palestina. Lo stiamo per esaurire, fra pochi giorni ce la faremo!
Far tostare l'orzo in una pentola antiaderente senza olio né cipolla. Aggiungere il vino bianco e far evaporare. Coprire col brodo vegetale mescolando di tanto in tanto, aggiungendo brodo ogni volta che si asciuga. Nel frattempo spremere il 1/4 di cedro, grattuggiarne la buccia (non troppa, altrimenti risulta amaro) e tagliare l'altro 1/4 eliminando tutte le bucce, anche quelle trasparenti. Dopo 10 minuti di cottura dell'orzo inserire le carote grattuggiate e continuare la cottura per altri 10 minuti circa. Inserire anche il cedro a pezzettini e far cuocere altri 10 minuti. In ultimo aggiungere il succo di cedro. Continuare la cottura aggiungendo sempre il brodo finché l'orzo non sarà cotto (circa 40 minuti in tutto). A fuoco spento mantecare con 2 cucchiai di olio extravergine, altrimenti è ottimo al naturale, senza grassi aggiunti, garantisco!

domenica 25 ottobre 2009

La colazione della domenica: Muffin ricotta e miele di datteri



Nonostante il cambio dell'ora, resto sempre una mattiniera, non ce la faccio proprio ad approfittare dell' "ora in più".. uff! Comunque non mi sono alzata all'alba per fare questi mini-muffin, li ho preparati ieri con calma e serenità :)
I dolci abbondano in casa mia da un paio di settimane.. cioè, abbondano più del solito (di certo non mancano mai), forse perché con questo mal di gola che mi impedisce di cantare da più di 2 settimane, mi coccolo con il cibo. Per ora la bilancia non ne risente, ma faccio anche tanta cyclette per fortuna.


Due parole sugli ingredienti usati per la ricetta: la ricotta l'ho acquistata freschissima in un negozio di alimenti pugliesi, era ancora immersa nel suo liquido, come una mozzarella. Resta molto bagnata anche scolandola ben bene, quindi non occorrono molti "liquidi" aggiuntivi per i muffin.


Il miele di datteri invece è una golosità che mia mamma ha acquistato in Palestina nel suo ultimo viaggio e credo che non ci sia altro modo per procurarselo purtroppo.


è veramente ottimo se vi piacciono i sapori intensi, il colore è molto scuro con riflessi violacei (lo stesso di quello dei datteri, ma quelli veri grossi come susine, non quelli dei cesti di natale) ma a differenza del miele di castagno è dolcissimo, senza retrogusto amarognolo. Fra l'altro ho già utilizzato i datteri (perchè ha portato a casa anche quelli!!) in varie macedonie e anche per il cous cous insieme alle verdure, di cui purtroppo non ho una foto.



Passiamo ora ai muffin! Per questo impasto ho usato 12 stampini da mini-muffin in silicone, più due grandi in alluminio:

  • 90 g farina di mais fioretto fine

  • 70 g di farina 00

  • 1 cucchiaio di maizena sciolto in acqua

  • 250 g di ricotta freschissima

  • 25 g olio di semi

  • 1/2 bustina di lievito

  • 50 g di zucchero (se vi piace molto dolce usatene di più)

  • miele di datteri q.b. per il ripieno (o miele di castagno)

  • succo di mela q.b.

  • cannella

  • sale

Scolare bene la ricotta e lavorarla con lo zucchero, la maizena sciolta in acqua con un pizzico di cannella e l'olio. Setacciare bene le due farine con il lievito e inserirle nell'impasto mescolando rapidamente per non formare grumi. Aggiungere un pizzico di sale e allungare col succo di mela per ottenere un composto più liscio.

Accendere il forno a 180° mentre si riempiono i pirottini, oleati ed infarinati nel caso non fossero di silicone. Riempirli fino a metà. inserire un cucchiaino di miele di datteri e ricoprire con l'impasto.


Infornare i pirottini finché non saranno ben dorati e lievitati (circa 20 minuti se sono molto piccoli).



Sono ottimi per la colazione, la ricotta si sente molto e scoprire il ripieno mi riporta un po' alla colazione della domenica da bambina, quando il papà la mattina presto comprava le brioche alla marmellata per me e mia sorella, ed io lasciavo sempre per ultimo il boccone con il ripieno!






















E con questa raccolta partecipo alla raccolta di Stefania di Buoni e veloci!




Una dolce domenica a tutti!

lunedì 19 ottobre 2009

Mezzelune delicate in salsa di cedro e "festa del cioccolato"

Domenica è stata una giornata un po' diversa dal solito, perché il mio moroso è venuto a pranzo e poi siamo andati insieme alla tanto attesa FESTA DEL CIOCCOLATO di Merate!!!! Inutile dire che era proprio il mio mondo ideale, come una favola: bancarelle per tutto il paese, scultori di cioccolato, distributori di cioccolata calda, scuole alberghiere che dispensano assaggi, liquore al cioccolato, polenta e cioccolato, artisti (quasi maghi!) del mestiere... E dopo aver assaggiato un cioccolatino di qua, un sorso di cioccolata di là, un pezzo di torta esageratamente alta (tipo quelle americane con tripla farcitura e glassa spessa 3 cm), un bigné... - oh cacchio, ma quante cose ho mangiato!?!? - abbiamo ceduto agli acquisti più sfiziosi che abbia mai fatto:









... e non è finita qui, perché mi sono quasi mangiata le mani per non aver preso neanche un assaggino di quelli zenzero&lime, fragole&balsamico, strudel di mele, pere&nocciole...... neanche mi ricordo quanti ce ne fossero :( Il prossimo anno mi ricorderò di risparmiare i soldi per questo fantastico giorno, perchè ovviamente essendo artigianali costicchiano anche un bel po'. Essendo così pochi mi sono imposta di mangiarne uno al giorno, soprattutto perché poi so che mi strafogo e non capisco neanche più i sapori!



E passiamo invece al pranzo di mezzogiorno (già perchè non è che sono arrivata alla festa del cioccolato a stomaco vuoto XD). Quando viene Diego mi piace sempre creare qualcosa di nuovo per sentire che cosa ne pensa delle mie creazioni "light", se sono davvero così insulse come ritengono tutti i componenti della sua famiglia (di origine veneta e brianzola.. olllé!), che mi ritengono una schizzinosa che non vuole ingrassare.. non capiscono la mia filosofia!!

Questo è il primo che ho creato in base a quello che ho trovato nella dispensa: l'ho chiamate "mezzelune delicate" perché "ravioli ripieni di mandorle e broccoli" sarebbe stato troppo lungo! Li ho accompagnati con una salsina al cedro, regalino della mamma che è appena tornata dalla Palestina con un sacco di prodotti che non esiterò ad usare!

Ingredienti per circa 20 ravioli:

80 g di farina di riso

80 g di farina 00

acqua q.b.

2 piccoli broccoli verdi

2 generose manciate di mandorle (meglio se già sgusciate, io non le avevo)

sale, pepe

Per la salsa:

200 ml panna di soia

spremuta di 1/3 di cedro (era enorme!) e scorza grattuggiata

sale e pepe

Iniziamo con la pasta: semplice impasto delle 2 farine con acqua, facendo attenzione affinché non resti troppo appiccicosa, altrimenti i ravioli si disfano. Dopo averla lavorata per qualche minuto, lasciarla riposare.

Per il ripieno: sbollentare le cime dei broccoli in acqua salata finchè saranno morbidi, poi schiacciarli con la forchetta. Se avete le mandorle pelate basterà tritarle abbastanza fini e aggiungerle ai broccoli, altrimenti sbollentatele per pochi minuti, eliminate la pelle (verrà via in un lampo) e tritatele.

Stendere la pasta e ricavare dei dischi con il bicchiere, poi farcirli con un cucchiaino di composto, bagnare il bordo e richiuderli. Bstano 3-4 minuti di cottura in acqua salata.

La salsa è semplicissima: scaldare la panna di soia in un pentolino, aggiungere spremuta e scorza, salare e pepare. Consiglio di abbondare col pepe, è una punta di "piccantino" perfetta, altrimenti il piatto risulta fin troppo delicato.

Impiattare i ravioli e irrorare con la salsa.

Et voilà:


venerdì 16 ottobre 2009

Tortina saracena al profumo di tiglio


Sono dolcemente creativa in questi giorni! Però ho già in mente di fare qualcosa di salato oggi o domani, che posterò prossimamente (se mi riesce!).

Io adoro la tisana al tiglio, così come il miele di tiglio, e mi sono sempre chiesta come usarlo per i dolci, anche se alla fine in effetti rimane solo il profumo, l'aroma, non tanto il sapore. Ma noi ci accontentiamo, vero :) ?? Poi ci ho messo i mirtilli rossi, che hanno un buon saporino e un bel colore bordeaux che spicca sul grigetto del grano saraceno - perchè l'occhio vuole la sua parte!


Ingredienti per 2 tortine del diametro di 15 cm circa:

60 g di farina di grano saraceno
40 g di farina di manitoba
1 cucchiaino di lievito
1 piccolo uovo
3 cucchiaini di tiglio essiccato o in bustina
1 cucchiaio di miele di tiglio
1/2 tazza di acqua
2 cucchiai di zucchero di canna
1 cucchiaio di olio di semi
mirtilli rossi per dolci ammollati in acqua calda


Fare la tisana di tiglio nella mezza tazza di acqua, dolcificarla col miele di tiglio e lasciarla intiepidire.
Setacciare le farine col lievito e mescolare con l'olio, lo zucchero e l'uovo leggermente sbattuto. Inserire la tisana a poco a poco, fino ad ottenere un composto liscio che "scriva". Inserire i 2/3 dei mirtilli rossi e mescolare un po'. Oleare ed infarinare due stampini per tortine e riempirli quasi fino all'orlo con il composto. Aggiungere in superficie al centro i mirtilli rimasti ed infornare a 180° per 20-25 minuti (controllare con lo stecchino).




P.S. Prometto che il prossimo post sarà SALATO!!

martedì 13 ottobre 2009

Crostata vegan di castagne e caffé





Che amore per le castagne e i frutti dell'autunno! ...certo che lo dico ad ogni inizio stagione! Mi piace quando inizia la nuova stagione perchè cambiano completamente gli ingredienti, una ventata di novità in cucina :)


Avrei voluto chiamare questo dolce con un nome più poetico, tipo "sinfonia di marroni", dato che è tutta tutta marrone, ma in effetti quello è: una crostata. Purtroppo non ho fatto foto decenti, l'ho fatta la sera e l'abbiamo mangiata subito.. la luce artificiale, bah! Comunque l'accostamento castagne-caffé è davvero ottimo, dà quasi l'impressione di riscaldare pancia e cuore :)



Ingredienti:

Per la base
200 g di farina semintegrale
3-4 cucchiai di olio di semi
1 cucchiaio di maizena
3 cucchiai di zucchero
1 tazzina di caffé raffreddato e un poco allungato con acqua
un pizzico di vanillina (facoltativo)
un pizzico di sale

Per la crema di castagne
400 g di castagne
400 ml di latte di soia
3 cucchiai di zucchero
1 mela golden
mezza tazzina di caffé


Preparare la base della crostata mescolando l'olio alla farina setacciata con la maizena, lo zucchero, la vanillina e il sale. Bagnare piano con il caffé allungato, facendo attenzione che il composto resti solido. Lavorare sulla spianatoia e lasciare riposare.

Sbucciare le castagne è un lavoro certosino, io le faccio prima bollire in acqua incise, le spelo ancora calde e poi le faccia cuocere ancora col latte e lo zucchero. Quando saranno morbide ed il latte sarà assorbito quasi del tutto aggiungere il caffé e la mela grattuggiata o a pezzettini. Lasciare ammorbidire la mela qualche minuto e frullare il tutto.
Lasciare raffreddare un poco mentre si stende la pasta e la si pone in una teglia ricoperta di carta da forno. Spalmare la crema sulla superficie senza aver paura che sia troppa, poi in forno si asciuga e si assottiglia.
Infornare a 180° per circa 40 minuti, controllando che la pasta sia cotta.
Lasciar raffreddare e spolverare con del cacao la superficie. Ecco fatto!




(la metto solo per darvi un'idea, anche se non sarebbe degna di comparire in un blog!)

domenica 4 ottobre 2009

meme e premio!

Sono esaltata, ho ricevuto il mio primo premio!!!!!!!!!!! Ormai entro nei bloggers 3 o 4 volte al dì, sono bloggers-dipendente, non ne posso fare a meno! Innanzitutto ringrazio Giulia di cuore, spero che inizieremo a scambiarci consigli, ricette e pareri anche su molto altro, perché è una ragazza estremamente interessante e con gusti molto vicini ai miei (ho sbirciato i tuoi films, libri e musica preferiti).

Inoltre mi ha girato un giochino, che faccio con piacere, lo trovo utilissimo, soprattutto per chi come me è nuovo del mondo dei blogger: si devono scrivere 10 cose su di sè che gli altri non conoscono ancora, senza limitarsi al mondo della cucina, e passarlo ad altre 10 persone.
Io lo passo a: La spiga di grano, Buoni e Veloci, Rosmarina, Piccolemagievegan, L'ape felice, Due broccole in cucina, Cotto al vapore, Deliziando, K-Kitchen, Il gatto gobbo.

1. Studio storia dell'arte a Milano (anche se avrei voluto fare restauro in accademia, ma non ho fatto il liceo artistico) e in teoria dovrei essere in dirittura d'arrivo.. cioè mi manca qualche esamuccio (robe da 9 e 12 cfu..) e altre rogne burocratiche, ma sto perdendo le speranze che riuscirò a laurearmi entro aprile. Da piccolissima volevo fare la pittrice, l'interesse per l'arte è sempre stata una costante, quindi dopo la maturità è stata una scelta quasi "obbligata" per me. Ora avrei tanto voluto fare la scuola alberghiera :(((

2. Canto praticamente da sempre, ufficialmente da 9 anni in una scuola di canto corale (CRC) dove ho acquisito le abilità per cantare in un gruppo vocale a cappella pop e jazz: gli Zero in condotta. Per chi non masticasse l'argomento, cantiamo senza strumennti musicali, le armonie sono fatte dalle nostre voci. Canto anche in un coro femminile più tradizionale, dove facciamo musica d'autore, dal rinascimento ad oggi. Ho suonato pianoforte per 4 anni e strimpello la chitarra, ma il canto è decisamente la mia passione. Ah, sono diplomata in teoria e solfeggio al conservatorio di milano.

3. Sono timida, per questo forse mi affido molto alle telecomunicazioni, dove non c'è contatto diretto con l'altra persona. Secondo una mia personale interpretazione psicologica, in attesa di essere psicanalizzata XD, sono insicura ed indecisa fin da piccola, perché non ero a mio agio con me stessa, con il mio corpo (ero cicciotta). Ancora oggi temo qualsiasi tipo di confronto con le persone. Inserisci link
4. Ho fatto karate per 6 anni, dalla II elementare perché mia mamma mi aveva iscritto al corso di nuoto ed io avevo il terrore dell'acqua. Ovviamente non ho scelto né ginnastica artistica né danza classica come le mie amiche, dato che ero un tantino in sovrappeso. Ero piuttosto bravina, sono arrivata alla cintura marrone e non potevo fare l'esame per la nera perchè ero troppo piccola. Poi però ho iniziato a studiare musica ed ho abbandonato.

5. Sfizi goduriosi: lo yogurt col miele, la cremina dentro i biscotti o la fetta al latte, la fresella bagnata con pomodoro fresco, olio e origano, i pomodori con cetrioli conditi solo con olio e basilico, le zuppe d'inverno, la polenta con il cioccolato lasciato fondere, il formaggio con la marmellata di cipolle rosse, la marinara con acciughe, olive e capperi..

6. Sono un'eterna golosona. Da piccola non ruscivo a rinunciare proprio a nulla (si parla di dolci), poi ne soffrivo constatando che non ero esattamente nelle condizioni di esagerare col cibo. Ora mi so controllare, anche se preferisco rinunciare al pasto e farmi una fetta di torta, piuttosto che non macngiarla del tutto. La mia prima passione in cucina, seppur banale,è il cioccolato fondente. Non mi piacciono invece i dolci pieni di panna montata e crema, il ciocccolato bianco, lo zucchero filato e le caramelle che sanno troppo di caramelle (cioè di sostanze chimiche).

7. Ho iniziato ad interessarmi alla cucina "salutista" qualche anno fa, ma la pratico regolarmente da un anno e mezzo, dopo l'operazione di bypass di mio padre, perché dopo ovviamente è stato obbligato a una dieta povera di colesterolo, anche se la mia golosità non è niente in confronto alla sua e sgarra ogni volta che può.

8. Non ho imparato a cucinare dalla nonna, l'ultima se n'è andata quando avevo 9 anni e l'altra non l'ho mai conosciuta. Molte cose le ho imparate dalla mamma, soprattutto come cucinare la verdura, ma per la cucina light ho fatto tutto da me, spulciando i vostri blog ed avvicinandomi alla cultura vegana.

9. Fin da piccola all'asilo ricordo che buttavo la bistecca intera sotto al tavolo per non mangiarla. Il mio odio per la carne rossa è proprio innato, mentre il rifiuto per gli altri tipi di carne è più recente. Pollo, coniglio e prosciutto cotto li ho sempre mangiati, ma poi ho avuto come una rivelazione: oggi è possibilissimo lasciare in pace gli animali, perchè si può vivere, e anche meglio, senza la carne! Se poi pensiamo che gente come Aristotele, Tiziano, Van Gogh, Voltaire, Mahler, Leonardo Da Vinci e Margherita Hack hanno fatto questa scelta.. beh c'è da riflettere.. purtroppo non ho ancora avuto il coraggio di rinunciare al pesce!

10. I miei miti sono: Wolfgang Amadeus Mozart, Leonardo, Maria Callas, Niki de Sainte Phalle, Marina Abramovic, Paul Klee, Charlie Chaplin, Alfred Hitchcock, A. G. Inarritu, Pier Paolo Pasolini..


Ed ora passiamo al PREMIO:Inserisci link
I 10 blog che ho scelto non sono certo i soli ad esserne degni, ma sono quelli che mi assomigliano di più in fatto di gusti. Grazie ancora!
Inserisci link
è stata dura, e adesso in bocca al lupo ;)

mercoledì 30 settembre 2009

Ciambella choconut con albumi

Chiedo subito scusa per la foto, ma quando mi sono ricordata di farla la torta era già stata divorata per metà, quindi ormai sarebbe stata una "ferro di cavallo choconut" più che una ciambella.

Ho la fortuna di avere 4 grandi noccioli in giardino che ci regalano ogni anno ceste su ceste di noccioline proprio buone, le uso molto sia nei dolci che nelle insalate con frutta secca. Il consiglio è quello di tostarle sempre, sono più saporite. Inoltre non avendo usato latticini, nemmeno per imburrare lo stampo, è molto adatta per le intolleranze da lattosio, comunque povera di colesterolo ma molto nutriente grazie alle nocciole. Insomma, proprio giusta per il babbo, che soffre di ipercolesterosi ma che la mattina ha bisogno di energie perché fa 1 ora di footing.. in gamba a 62 anni, eh?!


Ingredienti:


160 g di farina (1/2 di integrale e 1/2 "00")

150 g cioccolato fondente

4 albumi

150 g zucchero

120 g acqua

1 bustina lievito

2 manciate di nocciole (se volete tostate)


Tritare il cioccolato fondente e le nocciole separatamente. Mettere il cioccolato in una terrina con gli albumi e sbattere con lo sbattitore elettrico, ma senza montare. In un'altra terrina setacciare la farina con il lievito e aggiungere lo zucchero e le nocciole. Incorporare l'impasto di albumi e aggiungere l'acqua piano, sempre mescolando, fermandosi quando il composto risulterà liscio e omogeneo, non troppo liquido. Oleare ed infarinare uno stampo da ciambella (mi piace di più del semplice stampo circolare), inserire il composto, livellare ed infornare a 180° per circa 45 minuti. Vale la prova stecchetto!



sabato 26 settembre 2009

Zuppa di aglio e mandorle

In parte amo l'autunno, perché è proprio la stagione della colazione con una tazzona di orzo bollente, della merenda con té biscotti e delle prime zuppette calde. Diciamo che dopo tutti i pasti freddi estivi, uno ha anche voglia di riscaldarsi lo stomco (e il cuore XD) con qualcosa di caldo.
L'altra sera ho elaborato questa ottima zuppa (modestamente!), tanto buona che mia mamma, scettica com'è di solito nei confronti delle mie ricette stravaganti, si è leccata i baffi!

Zuppa di aglio e mandorle
(x circa 3 persone)

1 patata grossa
750 ml d'acqua circa
4 spicchi d'aglio pelati
2 manciate di mandorle con la buccia (o senza)
sale grosso
pepe e prezzemolo tritato

Innanzitutto lessare la patata in acqua bollente salata. A metà cottura circa, aggiungete l'aglio e le mandorle con (o senza) la buccia. io ho fatto così: metà delle mandorle le ho lasciate con la buccia che ha tanta buona fibra (questa darà un colorino marroncino alla zuppa, che altrimenti sarebbe bianca immacolata), l'altra metà l'ho tolta dall'acqua quando le mandorle erano già borbide, perché la buccia viene via molto facilmente.
Quanto tutto è ben cotto, frullare col minipimer fino ad ottenere la consistenza tipica della zuppa, né troppo densa né troppo liquida. Eventualmente usate meno acqua per lessare e poi aggiungetene dopo se serve. Pepare e servire nei piatti con del prezzemolo tritato e, consiglio vivamente, dell'ottimo pane integrale tostato!



Ottima anche per chi non ama l'aglio, perché quando viene cotto perde completamente quell'odore pungente (che poi provoca alitosi) e resta un saporino delicato, proprio come quella delizia dell'aglio sott'olio.

La zuppa di aglio e mandorle esiste già, devo averla letta in qualche sito sulla cucina tradizionale regionale, ma mi pare che si usasse la mollica di pane al posto della patata, e che poi si servisse con sopra un uovo à la coque. Personalmente non amo questi accostamenti (e nemmeno le uova), mentre la patata è la regina delle zuppe, grazie al suo amido naturale!

venerdì 25 settembre 2009

2 primi: NORD vs SUD



Oggi sono proprio nervosa: ho fatto un esame scritto da schifo e le persone mi fanno arrabbiare.. Ho bisogno di farmi una dose di Bloggers di cucina!! Intanto vi scrivo due ricette che ho fatto in settimana e che sono state molto apprezzate in casa: gli gnocchi di polenta e delle farfalle "sicule", ecco perché NORD vs SUD. Intendiamoci: io sono di discendenza nordica pura, mai nessuno potrebbe dire il contrario (ho la pelle bianca, le lentiggini, gli occhi azzurri e i capelli rossi), ma i miei gusti culinari si orientano decisamente verso il profondo sud!! Sono un bell'ossimoro! Tuttavia in me sono radicati sapori che non potrò mai rinnegare, essendo cresciuta in casa con la nonna da piccola, e ovviamente la polenta è uno di questi. Degli altri sapori della memoria parlerò in un post più lirico e strapplacrime ;)



Eccovi le due ricette, iniziando da NORD:


GNOCCHI DI POLENTA AL SUGO

150 g circa di polenta avanzata

farina 00 q.b.

un bicchiere di latte
(un uovo)
passata pronta della nonna del mio moroso!

Impastare la polenta fatta a tocchetti con la farina e il latte, quanto basta per ottenere un impasto piuttosto asciutto. Io non ho avuto alcun bisogno di usare l'uovo, in ogni caso dipende anche dalla consistenza della polenta (la mia era parecchio umida e morbida). Formare i soliti salsicciotti e tagliare gli gnocchi.
Mentre si fa bollire l'acqua salata, scaldare il sugo in un pentolino (era una semplice passata con basilico e olio d'oliva).
Lessare gli gnocchi (ci metteranno un po' di più di quelli di patate per venire a galla, ma non disperate) e mano a mano che salgono scolarli e farli saltare in padella col sugo.
servire subito!



La cosa bella degli gnocchi di polenta è che non si deformano come quelli di patate in acqua (o forse i miei di patate??), rimangono belli compatti.



Ed ora il piatto del sud, ma inventato di sana pianta:

FARFALLE ALLA SICULA

150 g di pasta farfalle

due acciughe sott'olio

una manciata di pistacchi sgusciati

peperoncino

una manciata abbondante di pangrattato

Quello che vi propongo è un sugo bianco: prima fate tostare il pangrattato e i pistacchi tritati grossolanamente, metterli da parte. Scaldare nella stessa padella (economizziamo) un paio di cucchiai di olio d'oliva e far sciogliere le acciughe. Aggiungere il peperoncino, lasciare insaporire un paio di minuti e in ultimo inserire i pistacchi. Scolare la pasta al dente e farla saltare in padella con il sughetto. Se risultasse troppo asciutto aggiungere a piacere dell'olio, oppure chi non piace il troppo condimento (come me) può bagnare con l'acqua di cottura.
Prima di servire spolverare col pangrattato tostato e gnam!


mercoledì 16 settembre 2009

Pastiera veganizzata

Ma che freddo!!!! di colpo ho dovuto cambiare le coperte del letto, recuperare i pigiami lunghi e le tute da "casa", ovvero le divise da studio intensivo, visto che passo le giornate sui libri.
L'altro giorno mi sono rilassata provando questa ricetta, in parte copiata da Veganblog, però la pasta frolla l'ho fatta io e mi è anche venuta altissima! bastava per un reggimento! Quindi vi consigio di eliminare il bicarbonato del tutto, anche perché purtroppo lascia un retrogusto prepotentemente amaro e nei dolci disturba troppo.


Per la frolla:
200 g farina 00 o semintegrale
50 g amido di mais
100 g zucchero di canna
3-4 cucchiai di olio d'oliva
sale
latte di soia o acqua q.b.
scorza di limone grattuggiata
(1 cucchiaio di bicarbonato)

Per la farcia:
400 g orzo già bollito
200 g latte di soia
70 g zucchero di canna
sale
cannella
essenza di vaniglia

2 pere a fettine sottili saltate in padella con poca grappa o rum e cannella


Procedete come da Veganblog per la farcia ;)
Per la frolla, mescolare prima gli ingredienti secchi, impastare con l'olio e poi aggiungere acqua o latte q.b. per avere un impasto solido ed elastico.
Lasciare riposare mezzora almeno, intanto fate saltare le fettine di pera in padella sfumandole con poco alcol e cospargere cn un pizzico di cannella. Non farle spappolare.
Stendere la frolla in uno stampo (io uso quello in silicone che non necessita di carta da forno né di burro e farina) e conservare la rimanente per le strisce di decorazione. Disporre ordinatamente le pere con il loro sughetto sul fondo, poi coprire il tutto con la crema di orzo raffreddata e frullata (ottima anche da sola!) e decorare con le striscioline.
Infornare a 180° per almeno mezz'ora (direi 40 minuti).


Consigli:
  • Eliminare il bicarbonato, mi ha guastato un ottima torta vegan :(
  • Frullare l'orzo quando è ancora abbastanza caldo, si fa molta meno fatica, altrimenti rimane tutto incastrato nel minipimer! A me piace anche sentire i pezzi in bocca, come il grano cotto per la pastiera, ma per avere una crema omogenea anche per altre preparazioni, è meglio frullare per bene.
  • Le fettine di pera le ho aggiunte io perchè non mi piaceva l'idea di spalmare direttamente la crema sulla frolla, è un saporino fantastico e una piacevole sorpresa per chi assaggia ;

lunedì 7 settembre 2009

Orzotto alla birra con fiori di zucca e speck


Piattino delizioso che ho cucinato tempo fa, con i primi fiori di zucchina dell'orto e che posto in ricordo dell'inizio dell'estate, ora che l'autunno inizia a farsi sentire :( ...perché qui al nord la sera si muore di freddo!!!


le dosi sono per 2 persone circa:

150 g di orzo perlato

brodo vegetale q.b.

1/2 bicch. di birra weiss (meglio se scura)

1/2 cipolla bianca

2 cucchiai di olio

8-10 fiori di zucca (i miei erano piccolini)

speck a cubetti

sale e pepe


Pulire bene i fiori di zucchina conservandone un paio per decorare il piatto, asciugarli, tagliarli in due e metterli da parte.

Far tostare l'orzo nel soffritto di cipolle, speck ed olio come un normale risotto. Dopo un paio di minuti sfumare con la birra e lasciare evaporare.

Allungare col brodo vegetale poco alla volta, lasciando assorbire il liquido ma non del tutto e procedere fino a cottura quasi ultimata (i tempi di cottura sono indicati, comunque calcolate che ci vuole molto più tempo rispetto al risotto). Quando mancano pochi minuti, inserire i fiori di zucca. Spegnere il fuoco, salare e pepare a piacere. SLURP!




venerdì 31 luglio 2009

Ultimi assaggi prima di partire

Finalmente è arrivato anche per me il momento del tanto agognato relax estivo (che poi non è mai totale, visto che ho 3000 cose universitarie cui pensare..). Infatti fra qualche ora parto con i miei amichetti del mio gruppo vocale e ci faremo un bel giretto turistico-gastronomico in Puglia e Basilicata!!! Spero di non mettere su più di un paio di kg, comunque -in attesa che il blog ingrani- lascio un paio di ricettine appena fatte che riempiranno 15 giorni di assenza.


GNOCCHETTI DI RISO AL PESTO

Per circa 2 porzioni abbondanti:

1 patata grossa (o 2 piccole)

farina di riso q.b.

sale


pesto appena fatto col basilico dell'orto :p


2 fiori di zucchina per guarnire

Lessare bene le patate con la buccia, spelarle, schiacciarle e, lasciate freddare un poco, aggiungere sale e farina di riso sufficiente per impastare.

Fare gli gnocchi come si è abituati e tenerli sa parte. Io in questo caso li ho fatti a piccoli paralleleppedi.
Far bollire dell'acqua salata in cui lascerete per pochi secondi i fiori di zucchina puliti e aperti, senza farli appassire. Asciugarli con della carta assorbente e disporli aperti sui piatti.
Lessare i gnocchetti che verranno a galla subito, attenzione a non prolungare la cottura, altrimenti si spappolano!
Servire sopra i fiori e guarnire con 2 cucchiai di pesto leggermente riscaldato.



Normalmente uso delle spezie o delle erbe all'interno dell'impasto degli gnocchi (come il basilico, il rosmarino, la noce moscata, la paprika..), ma questo pesto era così buono e profumato che non ho voluto aggiungere altri aromi.. e poi la farina di riso ha già un gusto delicato ma particolare.







SEMIFREDDO DI RICOTTA DI SOIA E FRUTTA

Per la ricetta della ricotta di soia mi sono ispirata al post di Concita ed ho raddoppiato le dosi per farne 2 porzioni.

120 g circa di ricotta di soia

mezza banana

una mela sbucciata

2 cucchiai di zucchero di canna

fiocchi di mais

zenzero in polvere



Dopo aver fatto raffreddare la ricotta ed averla sciacquata per togliere l'odore di aceto, tagliare a cubetti la frutta e frullarla con lo zucchero. Aggiungere la ricotta e mescolare bene. In ultimo potete sbizzarrirvi con qualche chicca croccante, come dei fiocchi di mais o delle cocce di sioccolato se preferite.

Riempire i pirottini (io ho usato 2 stampi da muffin) e lasciare in freezer per un paio d'ore.

Ricordarsi di toglierli dal freezer molto prima di servire (a meno che non vogliate gustarlo come un gelato). Al momento di servire, spolverare con dello zenzero. Ottimi e leggeri!

E con questo passo e chiudo! Buone vacanze!!!

martedì 28 luglio 2009

Hamburger di patate e frutta secca


Ieri mamma e papà si sono strafogati con arborelle fritte e alette di pollo piccanti (maledetto mercato!), così in quattr'e quattr'otto ho cucinato una pietanza alternativa.. e ne hanno pure mangiato la metà , ingordi!

La ricetta è uguale a quella di Chicca66, ma insieme alle patate ci ho messo pistacchi, semi di sesamo e semi di lino, tutti tostati, sono molto più saporiti.
Il tutto accompagnato da un'ottima insalatina di pomodori, cetrioli, cipolla rossa e basilico.





Chiedo venia per la foto, mi sono ricordata a metà pranzo e questi due mini hamburger erano gli ultimi rimasti!

venerdì 24 luglio 2009

Insalata "Lela Polla"

Qui fa caldissimo, ottima occasione per un bel pranzetto a base di insalata, ancora meglio se ricca e gustosa! Il nome proprio mi è venuto in mente guardando la foto, non so perché ma mi sembrava perfetto.

Regolatevi con le dosi, queste sono per circa 2 persone, poi dipende tutto dalla vostra disposizione a divorare verdura (nel mio stomaco c'è sempre posto per verdurine e frutta fresche):

  • Un cespo di insalata riccia
  • un barattolo di fagioli borlotti (quando prevedo in anticipo di mangiare fagioli, faccio lessare quelli secchi, in questo caso è stata un'improvvisazione)
  • mezza cipolla rossa di Tropea
  • una piccola mela rossa tipo stark
  • prezzemolo fresco tritato fine
  • 4 cucchiai di olio d'oliva
  • sale e pepe a piacere
Preparare l'insalata pulita in una terrina e aggiungervi i fagioli scolati e la mela a fettine sottili. Tagliuzzare la cipolla abbastanza fine (io uso anche la mandolina) e farla leggermente stufare con l'olio. All'ultimo aggiungere il prezzemolo. Condire l'insalata con questo condimento tiepido e buon appetito!


Inutile dire che la cipolla di Tropea è ottima anche cruda, ma mi allettava l'idea di creare un contrasto caldo-freddo. Inoltre così il saporino della cipolla è più diffuso e con le mele si sposa divinamente.

lunedì 20 luglio 2009

Arrivo!

Ciao a tutti i bloggers! Dopo mesi e mesi che leggo estasiata fantastici blog di cucina, finalmente mi sono decisa a farmi più vicina a questa realtà. Sicuramente non avrò tempo per postare tutti i giorni, ma ormai ho un discreto gruzzoletto di foto di piatti e posso iniziare a divulgarli a chi interessa.



Inizierei con un dolcino che tanto dolce non è:



PANINI AL LATTE CON LAMPONI



La ricetta è quella tradizionale per i panini al latte, come questa, tranne che ho usato latte di soia e margarina al posto del burro e zucchero al posto del sale.

Una volta lievitato l'impasto, fare delle palline (tipo i pangoccioli, per intenderci) e farcirli all'interno con lamponi lasciati precedentemente macerare con zucchero di canna e poco limone.

Per richiudere i panini non bisogna fare la solita pallina con i palmi, ma piuttosto cercare di tirare la pasta verso il basso e richiuderla, così la superficie viene liscia liscia. Spennellare con latte e infornare a 200° per 15 minuti circa.





Sono ottimi per la merenda oppure a colazione. Tenete presente che non sono troppo dolci, quindi inzuppati nel caffelatte (per chi lo beve) sono fantastici (mi dicono!)