sabato 21 dicembre 2013

2013: l'anno della Quinoa!

Al volgere di questo strano 2013 (di già?!?), chiudo in bellezza. Non con i soliti biscottini speziati, né panettoni di pastamadre (anche se, lo ammetto, mi sarebbe piaciuto quest'anno, che la Gina è bella matura). Bensì, chiudo il blogger-anno con il cereale che è stato decretato dall'ONU protagonista indiscusso dell'anno: la quinoa.




Sulle pagine dedicate da Altromercato a questo meraviglioso seme, ho imparato un mucchio di cose interessanti.. esatto, ho detto seme: la quinoa non è un cereale, lo sapevate? Ne esistono oltre 200 varietà (rossa, nera e bianca le principali). Inoltre, è estremamente ricco di proteine e, pensate un po', di ferro! Ferro a gogò per la quinoa! Più del triplo di quello contenuto nei cereali comuni!

E già qui, fiondarsi nel primo Bio che trovo a comprarne mezzo chilo! Come resistere, io, che storicamente ho il ferro bassissimo!?
Poi, quando l'acqua inizia a bollire, inizi ad avvertire quell'inconfondibile aroma nocciolato e tostato, quasi balsamico, che si sprigiona dalla pentola borbottante... è magia!


I miei piatti sono in genere accomunati dalla tendenza al "pasticcio": tendo sempre a aggiungere piuttosto che togliere per liberare certi sapori, perciò mi ritrovo con un buon piatto, ma che è troppo. In questo caso, però, riesco a trattenermi dal pasticciare anche la quinoa, perché è talmente buona così al naturale, che non oso nemmeno cucinarla con qualcos'altro. In genere la metto a bollire in acqua salata senza niente, poi la accompagno da un contorno di verdure.. ma LEI è sempre nuda e bellissima al centro del piatto, appena lucidata da qualche goccia di olio.

http://www.giunti.it/libri/cucina/la-quinoa-in-cucina/

Colgo l'occasione per lanciarvi un'idea-regalo, se volete ampliare gli orizzonti culinari a qualche amico o parente, oltre a compiere un gesto d'amore anche nei confronti di chi a 4000m coltiva con passione e perseveranza questo seme, nel rispetto delle sue proprietà: regalate un pacchetto di quinoa, ottima la qualità Real, e metteteci insieme La quinoa in cucina, edito da Slow Food Editore, che contiene un sacco di ricette di cuochi Slow Food e anche di blogger appassionati (una anche mia!), così sapranno come utilizzarla - perché no, anche nel pranzo di natale! - e si divertiranno un mondo a sperimentare!











Detto ciò, ecco un semplicissimo piatto per assaporare al meglio il cibo principe del 2013: trattasi di un'insalata autunnale, che, visto il periodo, potrebbe essere una bella insalata di rinforzo per il pranzo di Natale... soprattutto per i non-carnivori, che in genere durante i banchetti dai nonni/genitori/suoceri/chipiùneha si riempiono di patate e insalata :(((




Insalata di quinoa con salsa agrodolce ai cachi


70 g di quinoa (per me mista rossa, nera e bianca)
1 gambo di sedano
1 carota
4 noci
cpolline agrodolci a piacere

per la salsa agrodolce di cachi:

1 caco molto maturo
1 cucchiaino di miele
1 cucchiaino di senape di Digione con pimenti
2 cucchiai di aceto di vino bianco
un pizzico di fleur de sel
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva


Lessare la quinoa in acqua salata come indicato sulla confezione (in genere ci vogliono 15 massimo 20 minuti dal bollore). Scolare e lasciar freddare.
Tagliare il sedano, grattugiare la carota, scolare le cipolline e tritare grossolanamente le noci. Unire tutto alla quinoa scolata.
Frullare il caco, aggiungere il miele, la senape, il sale, l'aceto e sbattere con una frusta, aggiungendo il'olio a filo. Servire l'insalata su un letto di salsa di cachi.







Per queste feste, a chi ci crede e a chi fa semplicemente piacere l'atmosfera, auguro buon appetito a tutto il popolo del foooooood ;)




sabato 14 dicembre 2013

Quadrotti di cachi e grano saraceno al cacao (glutenfree)

Le torte sbagliate - i dolci che se non ti lecchi le dita godi a metà - le dosi "a occhio" - la cucina fatta di sensazioni - a naso direi che basta così - quanno ce vo' ce vo' - un pizzico anche di questo per dare lo zing - proviamo a bilanciare con quest'altro ingrediente...

... e soprattutto morire se riesco a seguire una ricetta per filo e per segno !

Ecco qui, tradotta in luoghi comuni, la mia poetica culinaria. Non è una brutta cosa affidarsi al proprio istinto per certe cose. Voglio dire: per quanto gratificante e fondamentale possa essere mangiare in un certo modo, non mando il mondo in malora se mi sveglio una mattina e nel curry di ceci ci metto un pizzico di coriandolo... Posso dunque improvvisare con una certa leggerezza.
Però mi piacerebbe essere consapevole di ciò che faccio, avere un fondamento per le mie creazioni strampalate, una conferma che non sono una pazza esaltata e uno straccio di approvazione da qualcuno "che ne sa"..

Ma io sono così: acqua di rose, via col vento, o la va o la spacca...
 (e ridacci di cliché!)





E questo dolce non è da meno! Avevo la mia bella ricettina davanti (che fra l'altro avevo scritto IO, un paio d'anni fa!) di questa torta di cachi e grano saraceno. Inizio a preparare: farina di grano saraceno, fecola di patate, 4 cachi maturi, grappa... cavoli, niente grappa! ..beh ripiego sul rum. Semola di grano d... beh ma se la sostituisco con la farina di mais diventa anche glutenfree, dai facciamo così. Andiamo avanti: lievito... no dai, facciamo col bicarbonato che il lievito chimico sa sempredi finto.
etc etc.

E fu così che questa ricetta di una normale torta lievitata con cachi e grano saraceno, diventò un dolce godurioso, vegan e senza glutine, di cachi, cacao e grano saraceno. Potrebbe essere un ottimo dolcetto del pranzo di natale, per i sentori di cannella, cacao e noccioline è decisamente invernale!



Ecco la pseudo-ricetta (è implicito il "circa" per ogni quantitativo, desolata...!)


Quadrotti di cachi e grano saraceno al cacao

4 cachi molto maturi
4 cucchiai di olio d'oliva leggero
150 g di farina di grano saraceno
25 g di fecola
50 g di farina di mais fioretto
25 g di arachidi tostate al naturale
40 g di zucchero integrale Mascobado
25 g di sciroppo di riso
1 cucchiaio di cacao amaroConacado
50 g di uvetta
2 cucchiai di rum scuro (facoltativo)
1 cucchiaino di cannella macinata
1 tazzina da caffé di acqua di fiori d'arancio
1 cucchiaino di bicarbonato + 1 cucchiaio di aceto di mele
un pizzico di sale

Per la copertura: 2 cucchiai di acqua + 1 cucchiaio di sciroppo di riso, cacao per lo spolvero


Lasciare l'uvetta in ammollo in poca acqua calda e rum, per una mezzora.
Pelare i cachi e ridurli in salsa con un minipimmer. Sbattere con gli altri ingredienti liquidi e lo zucchero.
Tritare finemente le arachidi e miscelare insieme tutti gli ingredienti secchi, setacciando bene la fecola.Unire un po' per volta le polveri nel recipiente con i liquidi, avendo cura di non fare grumi. Lasciare per ultime le uvette, ben strizzate e infarinate.



L'impasto dovrà essere fluido, ma non troppo, simile a quello dei pancakes, per intenderci.
Ungere ben bene uno stampo rettangolare (sconsiglio la tortiera a cerniera, dato che l'impasto è molto fluido potrebbe fuoriuscire), spolverare con la farina di grano saraceno e versarvi il composto, sbattendo leggermente su un piano per livellare.
Infornare a 180° per circa 1 ora. Controllare dopo 20 minuti la superficie: se inizia a imbrunire, coprire con della stagnola, perché di certo il dolce non sarà ancora cotto. Quando si sarà formata una bella crosta soda ma morbida, con i cretti  tipici del brownie, allora sarà pronto. Non vale la prova stecchino, perché all'interno è molto umido.
 Appena fuori dal forno, con un pennello in silicone passare la superficie con acqua e sciroppo di riso, per lucidare bene.

Una volta fredda, tagliare in quadri o losanghe e spolverizzare con cacao amaro.

Consiglio vivamente un buon té nero fumante in abbinamento!









lunedì 9 dicembre 2013

Spaghetti al pesto di noci e peperoni

Iniziamo la settimana all'insegna della semplicità.
Perché fra poco è Natale (e poi santo Stefano, 31, Capodanno, etc etc..) e iniziamo a risparmiarci, perché questo è un VegetalMonday e perché adoro questo pesto!!

Ho scoperto il connubio noci-peperoni in una torta salata vegan che ho mangiato un paio d'anni fa da un'amica. Le noci stavano nella base insieme a farina integrale, una sorta di streusel, quasi da cheese cake,i peperoni nella farcia, insieme a qualcos'altro che purtorppo non ricordo...
Ho provato a replicarla diverse volte, senza mai ottenere quel bel contrasto di sapori, perfettamente distinti eppure ben assortiti fra loro.

Stavolta, però, sevo dire che mi sono avvicinata molto al ricordo goloso, con questo insolito pesto. Consiglio però di usare una pasta integrale (purtroppo non l' avevo), che con le noci è davvero WOW!






Spaghetti al pesto di noci e peperoni

per due persone affamate


180 g di spaghetti di grano duro (per me Garofalo)
1 peperone rosso
7-8 noci (italiane, miraccomando..)
3 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1/2 spicchio d'aglio
4 capperini sotto sale
1/2 cucchiaino di semi di coriandolo in polvere (facoltativo)




Pulire bene il peperone eliminando le venature bianche all'interno. Tagliare a pezzettini e cuocere in una padella antiaderente con mezzo bicchiere d'acqua. Quando sarà morbido, tanto da iniziare a sfaldarsi, scolare e lasciare freddare. Nel frattempo mettete a bollire l'acqua per la pasta, salate e buttate gli spagnetti.
In un minipimmer frullate il peperone con l'olio, i capperi dissalati, le noci, l'aglio, il coriandolo. Assaggiare per aggiustare di sale. Scolate la pasta al dente, impiattare su piatti caldi con un paio di cucchiai della salsa ottenuta. Decorare con qualche pezzettino di noce, che dà un ché di croccantino.



http://lacucinadellacapra.wordpress.com/2013/02/18/100-vegetal-monday/

mercoledì 4 dicembre 2013

Fagottini di farro alla mela con marmellata di rosa canina (vegan)

Non so perché, ma dovete beccarvi l'ennesimo post dolce.
E sì che da qualche anno a questa parte mi sono prodigata molto di più alla cucina dei salati, retrocedendo di parecchio nell'arte della pasticceria (naturale e non), che in passato era stata la molla che mi saltò nell'ingranaggio cervellotico e che mi portò alla totale e inesorabile dipendenza culinaria (del fare, ma pure del mangiare..). Eh già, i Pasticci Patapata, quando ancora non avevo un blog e Patapata era solo il nomignolo affibbiatomi da un'amica fra un ballo di gruppo e l'altro, in origine erano dolci pasticci (e nel vero senso del termine... facevano abbastanza pena a vedersi).

Però credo che tutti quanti attraversiamo dei periodi in cui ci nutriremmo solo e unicamente di biscotti e briochine (d'estate non vi capita di voler vivere di gelato??), e altri momenti in cui pure per colazione ci sbaferemmo una focaccia alle olive.

In questo periodo forse sono inconsciamente alla ricerca del sentimento natalizio, che a casa mia mica si è fatto vivo ancora. Oppure (teoria che fa invidia al Sigismondo Freud!) io sento già il Natale dentro di me, ma dato che sono una grulla non lo voglio ammettere e reprimo i miei impulsi che quindi sono esplosi in dolcezze???


..che facciamo, lasciamo la psicoanalisi a chi ne sa qualcosa, e parliamo di cose a noi più gradite?


 


Fagottini di farro alla mela
con marmellata di rosa canina 

(vegan)

 

Per 6 fagottini

100 g di farina di farro integrale
40 g di farina di grano duro integrale
15 gdi amido di mais
20 g di farina di mandorle (io mandorle con la buccia)
1 cucchiaio di sciroppo di riso
1 cucchiaio di zucchero di canna mascobado
3 cucchiai di olio d'oliva leggero
succo di mela o acqua qb
un pizzico di sale
1/2 cucchiaino di bicarbonato

Per la farcia

1/2 mela golden
confettura di Rosa canina VIS *


Setacciare le farine con il sale e il bicarbonato. Aggiungere lo zucchero e l'olio, lavorando le polveri con le mani per ungerle uniformemente. Sciogliere lo sciroppo di riso in circa 100 ml di succo di mela tiepodo o acqua e aggiungerlo al tutto, lavorando con un cucchiaio di legno. Aggiungere liquido poco alla volta, finché sarà possibile lavorare l'impasto con le mani. Risulterà molto duro: armatevi di olio di gomito, lavoratelo su una spianatoia e poi formate una palla e lasciate riposare mezzoretta in frigorifero. Nel frattempo tagliate la mezza mela in cubettini molto piccoli, bagnate con due cogge di succo di limone e tenere da parte.
Riprendere la pasta, stendere al mattarello sulla spianatoia. Se necessario, tirare aiutarsi con due fogli di carta da forno, fino a raggiungere lo spessore di 3 mm e cercando di ottenere un rettangolo. Ritagliare i lati e poi ottenere 6 quadrati (potete decidere di farne di più o di meno in base alla grandezza desiderata; i miei erano della dimensione giusta per la colazione). Mettere al centro di ogni quadrato un cucchiaino di marmellata di rosa canina, spalmare senza toccare i bordi e farcire con la mela a pezzettini, ne basta un cucchiaio per ogni quadrato. Ripetere l'operazione per gli altri quadrati, poi chiudere a fagottino unendo gli angoli.
Infornare a 180° per circa 20 minuti, quando inizia a colorarsi il bordo è pronto.



Prima di infornare ho dato una pennellata sulla superficie con olio sciroppo di riso sciolto in un cucchiaino d'acqua calda e decorato con semi di papavero, perché detesto lo zucchero a velo... ma fate come più vi piace, libero arbitrio docet ;)


* Da bambina impazzivo per la marmellata di rosa canina, che mi preparava anche una cara zia, di cui ricordo le golosissime crostate, che ancora oggi sono il dolce che preferisco. Purtroppo non se ne trova quasi più in commercio - tantomeno ho idea di come siano fatte le bacche della rosa canina e non mi avventuro certo a raccoglierle (dove poi!?). Da poco però ho scoperto con piacere questa azienda che si trova non lontano da casa mia (in Valtellina) e che la produce ancora! Appena arrivato il campionario con le confetture, alcune anche 100% frutta e altre agro-piccanti, indovinate qual è il vasetto che è stato sacrificato per primo....?!