lunedì 29 luglio 2013

Reduce dal matrimonio e un assaggio di...

Eccomi, tornata da un'esperienza bellissima e surreale allo stesso tempo.


La sottoscritta, la piccola Ciba -traduzione bislacca di "Silvia", da piccola non pronunciavo bene alcune consonanti e ancora mi tengo il nomignolo che mi appiopparono decenni fa!- quella che guai a sentir parlare di sposarsi da grande, quella che voleva solo fare la zia e il falegname; la ex-Ciba è diventata grande: ha detto Sì davanti a tutti, ha sposato il suo magico Merlino, per poi volare in un paradiso verde, che profuma di mele e fiori di sambuco.. una settimana in Val Venosta, come in una bolla di sapone, hakuna matata!

..ma è vero, il matrimonio non è solo il giorno di festa -che ora vado a raccontare ;) - ma si concretizza tutti i giorni, ogni cosa della nostra vita va inserita in questa nuova e splendida realtà, in cui siamo in due a giocare, a pattinare.. Vi ricordate nel film di Fabio Volo "Casomai", quelle bellissime scene dei pattinatori sul ghiaccio? Ecco, l'immagine perfetta.
Merlino continuerà ad incoraggiare la mia passione sfrenata per la cucina naturale, continuerà ad assecondare la mia scelta vegetariana (magari con qualche riserva, ma sempre dichiarata!), mi seguirà ai concerti e mi consolerà durante le mie paturnie. Io sono un po' meno premurosa con lui, so dimostrare il mio amore e la mia stima sostanzialmente in un modo: cucinando per lui :) Ma ho già promesso di seguirlo di più nelle partite di calcio.. cercherò di mantenere il voto :(






Ma passiamo al racconto dei dettagli, che avevo promesso ad alcune blogger curiosone, ma tannnnto care!! (grazie per gli auguri!!)

Rito civile

Ci siamo sposati in comune, non siamo cattolici praticanti e la cosa ha turbato non poco alcuni parenti di Merlino, con nostro grande dispiacere.. per fortuna la cosa è stata superata, digerita e metabolizzata!

Abiti

La mamma di Merlino voleva a tutti i costi regalarci gli abiti.. ora, io ho sempre pensato di andare a comprarmi il vestito in un negozio normale, scegliermene uno che mi piace, magari concedersi di spendere qualcosa di più del solito (in genere il mio budget è di tipo 20-30 euro al massimo!) così da poterlo usare in altre occasioni. Ma visto il dissenso generale che aleggiava in famiglia, abbiamo optato per una soluzione che accontentasse tutti: abiti si misura sì, ma vegan-style e nel rispetto della natura! Sono in lino e canapa, colorati, leggerissimi, resistenti. Se vi interessa, voi che ronzate intorno a Milano, l'atelier si chiama Canvas fibre naturali , e se eravamo un po' belli, è tutto merito loro ;)



Piccola aggiunta a questo capitolo: io non ho gioielli (solo una montagna di bigiotteria!), però mi serviva qualcosa per completare il look un po' francescano.. Perciò, cercando dei gioielli in rame (il mio materiale preferito) ho scovato nel web questa artigiana in gambissima, che lavora il rame e altri metalli come fossero poesie: lei si chiama Alessia, abita nel mio paese e ha un bellissimo blog che si chiama Beads and Tricks. Dopo avermi conosciuta ha realizzato un bracciale apposta per me, pensado proprio a me! Non mi sono mai sentita così "importante" (Merlino a parte, ovviamente)!


 

Festa

Abbiamo semplicemente affittato due sale comunali in un paese vicino, che si trovano in un bellissimo parco, così abbiamo sfruttato al massimo anche il verde! Abbiamo allestito le sale usando tavoli e sedie rimediate grazie a parenti e amici, ho usato stoviglie interamente ecologiche in cellulosa, legno e materbì, compresi i bicchieri e i tovaglioli.
Abbaimo scelto il VINO come tema della festa nuziale, quindi come segnaposti abbiamo usato scarti di cartoni e tappi di sughero con i quali abbiamo realizzato dei portachiavi, che sostituivano quella orribile cosa chiamata bomboniera, di cui perfino il nome mi mette i brividi! Per centrotavola ci siamo fatti prestare dai nonni delle vecchie fiaschette di vino, ognuna con il nome di un vino in particolare che corrispondeva al tavolo.

Rinfresco

Ci siamo completamente autogestiti, grazie all'aiuto di parenti e amici cui saremo sempre grati!
Aperitivo a base di frutta esotica, semi di zucca e arachidi.
Siamo fortunati: conosciamo un sacco di amici che cucinano egregiamente e che vengono da paesi dove le spezie non si risparmiano! Hadda, Batul e Khadra (Marocco) hanno preparato per noi cous cous freddo con mandorle, uvetta e cannella, dolci al cocco, acqua di fiori d'arancio, miele e frutta secca.  Hussein (Egitto) ha una pizzeria, quindi ci ha preparato schiacciate in quantità industriali, verdure grigliate, verdure ripiene di riso e spezie, involtini di foglia di vite con riso e spezie (questi sono stati DIVORATI da tutti!). Hibrahim (Egitto) ha cucinato con amore altri dolcetti al miele, anch'essi presi d'assalto (sono riuscita ad assaggiarne mezzo!). La mia famiglia ha usato le 90 uova gentilmente offerte dal cognato di Merlino, che lavora per un noto marchio italiano, per farci frittate di tutti i tipi. Il nostro modesto contributo sono state delle insalate di fagioli, mais e peperoni, oltre a un paio di dolci glutenfree per i celiaci.
La nonna e la mamma di Merlino si sono immolate, preparando le uniche pietanze di carne (l'uomo onnivoro era e onnivoro resta, ahimè!).

 

Torte

Ho detto bene, al plurale: abbiamo indetto una GARA DI TORTE! In questo modo quasi tutti si sono impegnati e, spero, divertiti a realizzare le torte più strane e bizzarre per vincere il premio e quindi abbiamo potuto evitare la classica torta nuziale! Come premio per la torta vincitrice, abbiamo confezionato un cesto di prodotti Altromercato, soprattutto con vino LiberaTerra, ma anche prodotti curiosi e di altissima qualità. In effetti però una torta nuziale c'era: una vera Wedding Cake, bianca immacolata fuori e nera come il cacao più nero dentro, rose candide quasi vere... splendido regalo della mia fantastica amica Gi, cake designer professionista, in arte The Aristo Baker .



E poi balli e schiamazzi in libertà per tutto il pomeriggio e tutta la sera, volati in un lampo... e poi i lampi si sono moltiplicati e il diluvio più totale si è scatenato tutto in una volta! Ma la giornata è stata un sole, un cielo azzurro, una risata fragorosa.. ci siamo divertiti come dei matti da legare!!






La Val Venosta va nel prossimo post, mi sono dilungata un po' troppo e non vi ho manco lasciato una ricetta....
ma quando mai posso scrivere un post senza ricetta!? Non s'ha da fare! E poi non vi pare manchi una voce a tutta questa descrizione per filo e per segno???

Lista nozze

Non abbiamo fatto una lista nozze, ma una "lista cozze" :) chi se la sentiva poteva farci un regalo, oppure  lasciarci qualcosa per il prossimo viaggio.. perché la Val Venosta è solo un assaggio di luna di miele! Stiamo progettando di andare in estremo oriente, forse in India... perciò vi lascio una piccola anticipazione in bocca:





Lassi indiano all'albicocca (vegan)

2 albicocche mature piccole (o una grande)
125 g di yogurt di soia al naturale
1 cucchiaino di zucchero di canna
1 baccello di cardamomo macinato (solo i semi)
2 cubetti di ghiaccio
cannella e sesamo


Niente di più facile: frullare tutto al minipimmer e cin cin: buona colazione/merenda!




giovedì 11 luglio 2013

Ultimo post di luglio e poi.. dopodomani mi sposo!

Ebbene sì: siamo giunti all'ultimo post per questo mese!
Finalmente passeremo un po' di tempo in Trentino dopo le nostre allegre nozze, un po' pazze e un po' con un occhio di riguardo per l'ambiente e gli inutili sprechi (ma forse vi racconterò poi: stay tuned!).

Dato che abbiamo organizzato tutto noi, mi tocca anche cucinare! Quindi sono già all'opera... ma non potevo lasciare il mondo dei foodies senza un salutino fresco e colorato, quindi ho strappato una foto al mio pranzo di ieri - che tanto va mangiato freddo, per una volta non mi è costato nulla allestire l'ambaradàn fotografico :)).

Non mi piace perdermi troppo in chiacchiere, soprattutto quando si parla di me e delle cose importanti della mia vita (vedi un matrimonio, dopodomani... a caso!). Forse anche perché sono un po' timida e mi piace stare nella mia conchiglia, nel mio brodo, nel mio guscio.. in un bicchier d'acqua! Comunque non posso nascondere di essere un po' ansiosa e di temere gli sguardi di tutti... quando mai sono stata così al centro dell'attenzione?!? Ma ce la farò... ce la faremo :)

Ci vediamo fra un paio di settimane con qualche chiacchiera in più, I promise!




Hummus di fave con peperoni caramellati

per l'hummus:
250 g di fave fresche bio (le mie erano surgelate)
il succo di mezzo limone
1/2 spicchietto d'aglio
1 cucchiaio di tahin
sale
3-4 cucchiai di olio di sesamo

per i peperoni:
5 peperoncini dolci
1/2 cipollotto rosso
1 cucchiaio di zucchero di canna
1 cucchiaio di olio
2 cucchiai di umeboshi (o aceto di mele)
sale
la punta di un coltello di pasta wasabi
un pezzo di zenzero fresco

per accompagnare:
6-7 capperi sotto sale
1 cucchaiio di olio extravergine
1 rametto di timo
qualche goccia di limone


Iniziare con lo sbollentare le fave in acqua salata. Nel mio caso erano surgelate, quindi sono bastati 7 minuti di cottura, poi scolate e lasciate raffreddare, conservando un poco dell'acqua di cottura.
Mentre raffreddano, tagliare i peperoni a quadratini e il cipollotto a rondelle. Scaldare l'olio in una padella antiaderente e rosolare la verdura per un paio di minuti, sfumare con l'umeboshi o l'aceto, salare, aggiungere il wasabi e cuocere coperto per 5 minuti, controllando che non asciughi. Aggiungere dell'acqua calda se serve. A metà cottura inserire lo zucchero con un po' d'acqua e ultimare la cottura. Spegnere il fuoco cercando di mantenere i peperoni un po' croccanti, grattugiare lo zenzero e aggiungerlo. Lasciar intiepidire.

In un mixer inserire le fave e tutti gli ingredienti per l'hummus, frullare fino ad ottenere una crema omogenea ma soda, che stia "in piedi" da sola. Se fosse troppo asciutto, aggiungere qualche cucchiaio di acqua di cottura.

Preparare il piatto: fare dell'hummus la base morbida e dei peperoni la copertura croccante, aiutandosi con un coppapasta se fosse possibile. Per accompagnare il tutto, tritare con la mezzaluna i capperi e il timo, per poi aggiungerli ad un'emulsione di olio e limone. Aggiungerà una nota sapida a queste due note dolci.






Vi abbraccio, 

a presto!

patapata.


venerdì 5 luglio 2013

La "Focatcha"!

Ma che stramberia l'è mai questa??
..mia mamma direbbe così, a vedere queste foto, e come biasimarla: una focaccia verde!!
Alt, prima di tutto, è una focaccia dolce. Con i lamponi, piccoli magici frutti che amo forse più di tutti gli altri, ho sempre avuto il birlo di provarla, invece dell'uva. E poi, con il té matcha, che la tinge naturalmente di questo splendido verde pistacchio e le conferisce un aroma inconfondibile, è stata una scelta per me ovvia, perché con i frutti rossi mi piace da morire.





Fortunatamente io e papà abbiamo raccolto tanti di quei lamponi da bastarci fino all'anno prossimo, fra conserve e dolci e salati che abbiamo preparato - graffi e punture compresi, ovvio.

In verità, mentre meditavo sul da farsi con la mia Gina - magari evitate di immaginarmi nel dialogo con il mio lievito madre/figlia, così potete continuare a leggere serenamente :) - ho scoperto che qualcuno ne ha già fatto qualcosa di simile, però io ho fatto più che altro di testa mia, come sempre!

Il risultato mi piace molto: non è dolce (ma potete tranquillamente aumentare lo zucchero), mi garba perfino il croccantino della copertura con il cioccolato bianco, Merlino ne pappa un pezzo tutte le mattine... quindi direi che è stata un successo :)


 
La Focatcha
alias: focaccia al té matcha con lamponi



150 g di pasta madre
150 g di farina manitoba
150 g di farina semintegrale macinata a pietra (tipo 2)
50 g di semola di grano duro
80 g di zucchero  + 3-4 cucchiai per i lamponi
4 cucchiai di olio Dante
1 cucchiaio e mezzo di té matcha
200 ml di acqua
1 cucchiaino di sale
circa 200 g di lamponi freschi

100 g di cioccolato bianco per la copertura










 
La mattina, sciogliere la pasta madre nell'acqua tiepida, poi aggiungere metà della farina, il té matcha (entrambi setaccaiti), lo zucchero e impastare con il cucchiaio. Con questa quantità di zucchero l'impasto non è molto dolce, perciò aumentate fino a 120-130g se volete qualcosa da addentare durante le crisi ipoglicemiche :) 
Aggiungere poi il resto della farina, l'olio in cui avrete sciolto il sale e imapstare bene.
Lasciare lievitare in una boule di vetro o ceramica fino al raddoppio coperta con pellicola. Visto che fa caldo, a me sono bastate 5 ore, altrimenti si può fare lì'impasto la sera e lasciare lievitare tutta la notte nel forno spento.




Preparare la pirofila, ungendola per bene con l'olio, poi stendere la pasta e creare dei solchi con il rovescio del cucchiaio. Mentre l'impasto lievita per un'altra ora, mescolare i lamponi con 3-4 cucchiai di zucchero e lasciarli macerare.
Trascorso il tempo, accendere il forno a 200°. Spalmare i lamponi a cucchiaiate (i miei erano talmente maturi che con lo zucchero hanno formato una sorta di marmellata crudista!), spingendoli in profondità nei solchi, con il loro sughetto.
Coprire la pirofila con dell'alluminio, infornare nella parte bassa insieme a una ciotola con dell'acqua calda.
Cuocere per 20-25 minuti, poi rimuovere la ciotola dell'acqua e spostare la focaccia nella parte alta, togliere l'alluminio e ultimare la cottura, per altri 20 minuti circa. Appena tolta dal forno, pennellare la superficie con del malto (o del miele) sciolto in poca acqua calda, per lucidare.

Lasciare raffreddare la focatcha, poi, se vi piace, fondete 100 g di cioccolato bianco e decorate a piacere. Nel mio caso, dato che la focatcha non era troppo dolce, è stato un tocco indovinato: è classico l'abbinamento con il té matcha, ma anche con l'acidità dei lamponi.





lunedì 1 luglio 2013

Insalata di cous cous integrale con caprino, taccole e ciliegie

Non mi capita spesso di spendere un post nell'elogio di un prodotto, ma in questo caso DEVO farlo. Non posso non condividere con voi - appassionati di cucina, amanti dei prodotti di qualità e rispettosi del durissimo lavoro dei produttori - questa nuova gioia della mia vita: il cous cous integrale della Palestina!

Ce l'avevo in dispensa ancora intonso e sottovuoto, nella confezione che Altromercato mi inviò mesi e mesi orsono.. per poi scoprire al primo colpo di forbice che il profumo sprigionato da quella meravigliosa sabbia dorata è il più buono del mondo! Una mia descrizione non gli renderebbe giustizia, posso solo dire che ricorda vagamente la nocciola tostata e il kamut, con in più quella nota dolcina data dal cereale integrale.

Se andate sulla pagina dedicata a questo prodotto, leggerete il curiosissimo metodo di produzione questo cous cous, che prevede sì il classico movimento rotatorio delle esperte mani di grandi donne lavoratrici che impastano la farina; in questo caso però non si tratta di semola, bensì di boulgour (varietà di grano duro hambar) rotolato nella farina di grano tenero. Per qeusto motivo la grana è molto grossa e irregolare, come tante pepite dorate, che tostate in padella sprigionano la loro magia, regalandoci pura estasi olfattiva!


Ecco come l'ho utilizzato, in un'insalata fredda e abbastanza italianizzata, per perseverare nella mia fusion-confusion



 


Insalata di cous cous integrale con caprino, taccole e ciliegie
in salsa agrodolce di ciliegie


per due persone:

100 g di cous cous integrale della Palestina
una decina di taccole
150 g di caprino fresco
10-12 ciliegie
qualche fogliolina di menta
sale
olio extravergine

Per la salsa alle ciliegie:

10 ciliegie
1 cucchiaino di senape in semi
2 cucchiai di aceto di vino bianco + 1 di aceto balsamico (facoltativo)
mezzo limone spremuto
1 cucchiaino di miele di acacia
sale
2 cucchiai di olio extravergine


Preparare il cous cous, in modo che abbia il tempo di raffreddare.
Lessare le taccole in acqua salata, scolare e conservare circa un bicchiere di acqua di cottura (il doppio del volume del cous cous). Tenerla in caldo in pentolino con il fuoco al minimo, mentre a parte si tosta il cous cous. Versare il brodo sul cous cous tostato, aggiungere un cucchiaio d'olio e lasciar cuocere a fuoco basso fino a completo assorbimento dell'acqua.
Trasferire in un recipiente di ceramica o vetro, lasciare raffreddare.




Preparare la salsa di ciliegie, avendo cura di tostare prima i semi di senape in una padella antiaderente, lasciarli freddare e poi unire gli altri ingredienti e frullare il tutto, aggiungendo l'olio a filo. Aggiustare di sale.










Comporre l'insalata mescolando al cereale le taccole, il caprino e le ciliegie tagliati a pezzettini. Servire a temperatura ambiente con menta fresca spezzettata con le mani e irrorato di salsa.












Partecipo al contest di Kucina di Kiara: Cereali in insalata