mercoledì 24 aprile 2013

Torta vegan di cacao, noci e liquore al cioccolato

Sul limitar d'uno strascico glacial,
ecco dal forno sbucar
con il suo aroma invernal
un tortino dolcemente familiar...


Dopo questa gioconda entrée -sono particolarmente ispirata dal sole mattutino- passo a fatti, foto e assaggi di questa fantastica torta senzapeccato (vegan) di Straight Edge Fam, vegan e cioccolatosissima (alias: mors sua et mea)! Pochi sgarri da parte della sottoscritta, per esigenze particolari, tipo che l'ho fatta piccina, perché a Merlino non piace il cacao (.....?!?!?"=!=£="($/"£(%(/£§*)  ... quindi è tutta MIA ; inoltre, non avendo il liquore alla liquirizia, l'ho sostituito con quel liquore al cioccolato "di Mozart" (tzé..) che avevo preso a Vienna - enonchiedetemiperché... però nei dolci è l'ideale!


torta vegan di cacao, noci e liquore al cioccolato


TORTA VEGAN
AL CACAO, NOCI 
E LIQUORE AL CIOCCOLATO
di Straight Edge Fam (dosi dimezzate)

150 g di farina autolievitante Molino Chiavazza
15 g di cacao amaro
25 g di olio di semi  io Olio d'oliva Dante conDisano
125 g di latte di soia
80 g di zucchero moscovado
2 gocce di essenza di vaniglia
2 cucchiai di liquore al cioccolato
una manciata generosa di noci dell'Amazzonia  tritate grossolanamente
un pizzico di sale

Setacciare prima le polveri in una terrina capiente. Aggiungere poi il latte, il liquore, la vaniglia, l'olio e infine le noci. Non ho usato il lievito, in quanto la farina che ho usato era già provvista di agenti lievitanti, è venuta sofficissima. Ungere e infarinare uno stampo (il mio da 18cm) e cuocere in forno già caldo a 180 gradi per circa 20 minuti.

Consiglio: a colazione con una tazza di tè rosso .. e via!
buona giornata :)








domenica 21 aprile 2013

Gnocchi alla romana verdi "de-romanizzati"

...niente lighterie oggi, allafacciadelbruttotempo!!!

L'aver assaggiato con la punta della lingua una primavera inaspettatamente calda, luminosa e profumata, amplifica la rabbia per questo flashback al freddo e al gelo!

Cosa posso fare per sbollire l'ira?? ...bollire qualche bello gnocco alla romana! ..Però l'ho vestito di verde, dato che non amo molto il sapore persistente di burro e parmigiano.. in effetti non sono mai andata matta per questa ricetta della tradizione, perciò ho voluto interpretarla a mio piacimento :)  ..Forse dovrei cambiarle nome? è troppo azzardato lasciare quell'attributo inequivocabile? Fatemi sapere se vi sentite offesi da questo stravolgimento, provvederò immediatamente ;)

Ho preparato una besciamella al formaggio delle nostre montagne, latteria giovane. Così la metamorfosi dello gnocco, da Roma alla Valsassina, è completa :)


gnocchi alla romana verdi - prima della gratinatura


Gnocchi alla romana verdi
"de-romanizzati"


Gnocchi per 4 persone affamate:
250 g di semolino Molino Chiavazza
1 tazza di spinaci lessati e ben strizzati
1 l di latte intero

60 g di burro di montagna
1 uovo
una manciata di grana grattugiato
sale
noce moscata
1 spicchio d'aglio
pepe

Per la besciamella al formaggio:
300 ml di latte intero
20 g di farina
20 g di burro
sale e pepe
60 g di formaggio latteria giovane + 50 g da aggiungere alla fine


Preparare gli  gnocchi: frullare gli spinaci ben strizzati, mettere a bollire il latte con lo spicchio d'aglio in una pentola capiente. Aggiungere la noce moscata e il sale. Quando bolle, versare il semolino a pioggia e gli spinaci frullati. Continuare la cottura a fuoco basso, sempre mescolando. Aggiungere il burro, il grana e spegnere il fuoco (dopo circa 7 minuti di cottura). Mescolare bene e lasciar intiepidire.

Nel frattempo, preparare la besciamella con il classico roux, da versare in una casseruola con il latte portato quasi a bollore. Aggiungere sale e pepe. Quando inizierà ad addensarsi, aggiungere il formggio (60 g) tagliato in pezzettini piccoli. Conservare il resto, tagliato a cubetti.

gnocchi alla romana verdi
Riprendere l'impasto degli gnocchi, intiepidito, e aggiungere l'uovo. Mescolare bene. Stendere l'impasto su una spianatoia rivestita di carta forno, in modo tale da avere circa 1 cm di spessore. Quando sarà completamente raffreddato, coppare gli gnocchi con una forma tonda (io ho usato un cicchiere lungo e stretto). Conservare i ritagli, che andranno benissimo il giorno dopo saltati in padella.

Imburrare una pirofila e versare un mestolo di besciamella. Disporre a raggera gli gnocchi, leggermente sovrapposti. Irrorare con il resto della besciamella e cospargere con il formaggio restante tagliato a cubetti.
Volendo, è possibile aggiungere una spolverata abbondante di grana in superficie. Personalmente, ho preferito evitare, per lasciare il ruolo del protagonista al latteria. Mi sono limitata al pepe.
Gratinare in forno per circa 20 minuti a 200 gradi.








lunedì 15 aprile 2013

Risotto ai carciofi con salsa di anacardi (senza latticini)

Con questo risottino, senza glutine e senza latticini, ho detto addio all'inverno! Da oggi si comincia con le minestre di verdurine primaverili, finalmente :)
L'ho preparato in una di quelle serate uggiose e tremendamente gelide, a dispetto del calendario (aprile??!), dato che uno dei nostri migliori amici non mangia formaggio, burro e in generale derivati del latte.. non per intolleranze, bensì per fisime autocertificate credo..

Comunque sia, avevo in mente di prepararlo con la crema di anacardi che avevo in "dotazione", che con l'amarognolo dei carciofi a mio avviso stava più che divinamente; ma poi purtroppo ho notato che negli ingredienti compariva il buon vecchio Grana Padano d.o.p.... mannaggia!! Ma dato che in dotazione avevo anche gli anacardi nudi e crudi, ho deciso di farla da me, escludendo il grana.

Quindi posso partecipare al contest Diversamente buoni del blog Cucinatollerante 








Risotto ai carciofi con salsa di anacardi
senza latticini, glutenfree

per 4 persone:
320 g di riso carnaroli
3 carciofi con le spine
olio evo
1/2 bicchiere di vino bianco di ottima qualità
1/2 cipolla
2 spicchi d'aglio
1 foglia d'alloro
sale, pepe

Per la salsa di anacardi:
80 g di anacardi al naturale
3 cucchiai di olio di semi di girasole
50 ml latte di soia
1 cucchiaino di tahin
sale





Mettere a bollire una pentola con circa 1,5 l d'acqua. Nel frattempo pulire bene i carciofi. Quelli con le spine sono difficili da trattare, ma a me piacciono molto di più, perciò mi armo di pazienza! Separare il gambo e tagliare i carciofi a metà. Metterli a bollire nell'acqua, con il sale, l'aglio e una fogliolina d'alloro. Scolare quando sono ancora al dente e conservare il brodo in caldo, eliminando alloro e aglio.
Preparare i carciofi che saranno aggiunti al riso a fine cottura: io ho usato i cuori e i gambi tagliati a pezzettini, daranno cremosità. Le foglie mi piace mangiarle saltate in padella, perciò le ho tenute da parte per un'altra preparazione.

Tostare il riso in una padella con l'olio e la cipolla, sfumare con il vino bianco e portare il riso a cottura, aggiungendo un mestolo di brodo di carciofi alla volta.
Nel frattempo preparare la salsa di anacardi, frullando tutti gli ingredienti al mixer, aggiungendo l'olio a filo. Io non l'ho usata tutta, ma dipende da quanto vi piace condito il risotto.
Dopo 10 minuti di cottura del risotto, aggiungere i carciofi a pezzettini e continuare la cottura, fino a ultimarla.
A fuoco spento, mantecare con un mestolino di brodo, la salsa di anacardi e il pepe.
Servire accompagnando con aualche fettina di carciofo croccante saltata in padella con aglio.









martedì 9 aprile 2013

Generazione caffè: zuppa di farro e cicerchie al caffè

Scrivo con piacere questo post, pur non essendo una gran bevitrice della nera e ammaliante bevanda, per diffondere questa bella iniziativa di Altromercato a tutti voi, che sicuramente siete dei conoscitori più esperti della sottoscritta :)

Questo mese, dal 2 fino al 19 aprile, nelle botteghe Altromercato aderenti ( qui trovate l'elenco) il caffè si racconta: dalle coltivazioni lontane al prodotto finito, in un viaggio fra popoli e culture. Oltre a un notevole sconto sull'acquisto di questi prodotti, è possibile anche scambiare un qualsiasi imballo del vostro caffè di casa con un "cialdadanaio"... ma che cos'è???? Andate un po' a vedere, con una bobina usata di caffè cosa ci combinano gli artigiani vietnamiti del Commercio Equo e Solidale!

Ovviamente non potevo rifiutare una tale sfida: appena mi hanno chiesto se me la sentivo di proporre qualche ricetta al caffè, che non fosse il classico tiramisù.... CRIIIIIIIK CRIIIIK CRIK: gli ingranaggi si sono messi in moto!

Qui trovate le ricette al caffè provenienti da cucine professionali e anche da blogger (fra cui una certa Patapata..).

Dedicata a chi ama il caffè, perché il suo aroma è inconfondibile; agli amanti di zuppe e pappette, come la sottoscritta; ma anche a chi di solito non ama zuppe e pappette.. perché pure Merlino ha fatto il bis!!

Unica raccomandazione: usate un caffè molto aromatico, esalterà il particolare gusto nocciolato delle cicerchie.




Zuppa di farro e cicerchie al caffè


100 g di cicerchie Libera Terra
100 g di farro
1 cipolla piccola
1 carota grande
2 spicchi di aglio
2 cucchiai di olio extravergine
odori (alloro, rosmarino, timo)
sale
2 tazzine di caffè Messico Uciri Altromercato
polvere di caffè

Lasciare le cicerchi in ammollo dalle 12 alle 24 ore (se l'avete, con un pezzo di alga kombu). Più lungo è l'ammollo, minore sarà il tempo di cottura.


Il giorno seguente, scolate e sciacquate bene le cicerchie, riempire una pentola con tanta acqua quanto è il volume dei legumi moltiplicato per 3 volte e portare a bollore con le cicerchie e una foglia d'alloro. Cuocere per almeno 15-20 minuti (anche di più se l'ammollo è stato breve), poi aggiungere le verdure tritate e gli odori, senza salare. Nel frattempo sciacquare il farro e aggiungerlo alla zuppa, tenendo d'occhio il livello dell'acqua, che non sia troppo liquida né troppo asciutta. 10 minuti prima di spegnere il fuoco, versare il caffè e salare. Rimuovere gli odori, spegnere il fuoco e condire con la polvere di caffè e 2 cucchiai di olio extravergine d'oliva.
Servire caldissima.




Il gusto sarà ancora migliore se preparata in anticipo, magari la mattina e riscaldata la sera. In questo caso, spegnete il fuoco molto in anticipo e allungate con uno-due mestoli di brodo o acqua calda, quando cereali e legumi sono ancora al dente, perché in acqua calda continuano a cuocere anche a fuoco spento!








venerdì 5 aprile 2013

Tofu all'aglio con salsa verde di foglie di sedano e semi di senape

Tornata dalla pasqua napoletana, felice e appesantita.

Rituffarsi nel vuotodi certe giornate è drammatico. Mi sono fatta durare la pastiera il più possibile, per continuare ad assaporare ogni giorno un pezzettino di beatitudine.. ma prima o poi, inevitabilmente, finisce.

Ecco cosìè l'atto creativo di una ricetta: riempire un vuoto, colorare un muro grigio.

Torno al mio solito regime alimentare, perchè sì, ho mangiato a tradimento, senza mai pensare una volta se stessi mangiando troppi carboidrati o troppi latticini.. ma devo dire che il mio corpicino ne ha leggermente risentito, scaraventato in un turbinio lussurioso di leccornie, dal suo rigore alimentare impeccabile! Perciò, ecco il mio primo pasto del ritorno:





Tofu all'aglio
con salsa verde di foglie di sedano e semi di senape


Per il tofu
1 porzione di tofu autoprodotto
1 cucchiaio di salsa di soia
un pezzo di zenzero fresco grattugiato e il suo succo
il succo di mezzo limone
1 spicchio d'aglio
semi di sesamo e di girasole
1 cucchiaio d'olio evo

Per la salsa verde
foglie di 4 gambi di sedano
succo di mezzo limone
1/2 spicchietto d'aglio
4 capperi dissalati
1 cucchiaino abbondante di semi di senape Altromercato
1 cucchiaio di olio evo
pepe


Preparare prima la marinata per il tofu, emulsionando la salsa di soia, il limone, lo zenzero con il suo succo, l'olio e l'aglio grattugiato. Lasciare il tofu immerso in questo liquido almeno mezzoretta.

Tostare i semi di senape  in una padella, spegnere il fuoco quando iniziano ascoppiettare. Lavare e asciugare accuratamente le foglie di sedano, inserirle nel mixer con tutti gli altri ingredienti e frullare fino ad ottenere una crema corposa, non troppo liquida.

Scaldare una piastra, scolare il tofu e cucinarlo da entrambe le parti, finché non si sarà asciugato e inizierà a formare la crosticina. Buttare in padella i semi a tostare, poi sfumare con il liquido della marinata, spegnendo il fuoco immediatamente, perché si riduce subito.

Impiattare con i semi e accanto la salsa verde.

Gli spicchi d'aglio che vedete sono stati lasciati 20 minuti in infusione in un brodo caldo con timo, alloro e rosmarino. Mangiati così sono ottimi, e non si ripropongono, giuro ;)








 Depurazione da proteine e grassi animali mode ON!
...ma tanto per darvi un'idea delle nostre nostalgiche colazioni post-Napoli: