martedì 7 ottobre 2014

Quello che vorrei... Falafel di cicerchie

Prima o poi tutti sprofondiamo negli abissi dell'autocoscienza, la mente fluttua fra rimpianti e desideri rimasti appesi in alto e mai raggiunti. Alcuni solo sfiorati con la punta delle dita.
A me capita spesso nel cambio di stagione. Quel momento di disorientamento sensoriale, che manda tutto il sistema in tilt per un istante. Qualche volta, il tilt si è prolungato parecchio, per poi diventare blackout totale.

Ora però mi sento un po' più forte. Sarà la nuova alimentazione, sarà rassegnazione. Convivo senza troppi melodrammi con qualche foruncolo sul viso e le buche nell'asfalto. Saranno -forse sì- le parole dolci di Merlino. Potrei quasi arrivare a dire che sto proprio bene.
Se non fossi insoddisfatta cronica, forse potrei...

Ma sono sempre io: quella testa che pensa arancio quando fuori fa -15°C e che vorrebbe trovarsi in qualsiasi altro cantuccio nell'universo, meno il luogo dove effettivamente si trova.
Ho tutto il mondo, eppure vorrei la luna.
Vorrei avere la fortuna di mantenermi da sola.
Vorrei davvero che il tempo -quello speso bene- fosse denaro.
Vorrei averne dell'altro -di tempo- per pubblicare ogni giorno qualcosa di nuovo.
Vorrei avere più fantasia, per stupire sempre e sempre di più.
Vorrei riuscire a dare il massimo, in pochissimo tempo.
Vorrei che mi chiedessero più indicazioni.
Vorrei essere un grande aiuto per qualcuno.

Non so quanto continuerò a mantenere il blog. Non ho ancora deciso della mia vita e probabilmente una decisione non verrà mai. Ma so che non riesco a mantenere le cose un po' a metà, né carne né pesce (e qui è proprio il caso di dirlo!). Finché riuscirò a gestire la mia vita in questo modo, farò capolino fra una super ricetta del miglior blog dell'anno e la vincitrie del 1000 contest. Senza esagerare però. Come un numero vecchio di una rivista settimanale, destinata ormai a diventare mensile.
D'altro canto, la mia vita, quella tangibile, è tutt'altro che triste e desolata in questo momento! Per questo, decido di vivere là fuori, e un po' meno qua dentro.

...e cucino sempre. Cucino per me e per Merlino, senza troppa scienza del milligrammo. Non cucino per il blog. Ma condivido con immenso piacere, per i curiosi, i golosi e gli appassionati.




 

Falafel di cicerchie

con raita di cetriolo


1 tazza di cicerchie secche
1 spicchio d'aglio
1/4 di cipolla
un pizzico di sale
1 c scarso di cumino
1 c scarso di semi di coriandolo
prezzemolo qb
un pizzico di bicarbonato
2 cucchiai di semi di sesamo
olio per friggere (per me olio di mais)

Per la raita senza yogurt: 2 cetrioli, 2 C di tahin, aglio, aneto, limone, sale, olio di semi di girasole

L'impasto va preparato in anticipo e conservato in frigorifero qualche ora (io tutta la gornata), viene decisamente meglio.
 


 Tenere a bagno le cicerchie per almeno 12 ore. Possono stare anche 24 ore, cambiando l'acqua un paio di volte.
Tostare il cumino e il coriandolo in una padella, poi pestare al mortaio. Questo passaggio permette agli oli essenziali contenuti nelle spezie di sprigionarsi completamente.
Versare nel mixer le cicerchie ben scolate e aggiungere gli altri ingredienti eccetto il bicarbonato. Frullare il tutto. Se fosse troppo secco, aggiungere pochissima acqua. Conservare in frigorifero per qualche ora.

Preparare la pseudo raita: grattugiare finemente due cetrioli e spremerli il più possibile (conservare il succo, è molto rinfrescante e va bene anche per farci un coktail). Aggiungere l'aglio schiacciato, aneto sminuzzato, mezzo limone spremuto e l'olio di semi di girasole spremuto a freddo (è più indicato per condire a crudo).  Salare solo al momento di portare in tavola, altrimenti i cetrioli continueranno a rilasciare acqua.
Al momento di cucinare, aggiungere il bicarbonato all'impasto, mescolare e formare i falafel, tipo palline da ping pong. Portare l'olio a temperatura e friggere solo quando è bollente (faccio il test con il cucchiaio di legno).
Scolare quando avranno unbel colore marroncino. Servire con verdura cruda o cotta a vapore e non condita, insieme alla pseudo-raita.



Con le cicerchie li ho trovati molto saporiti, più dei falafel con le fave. L'importante è che i legumi siano crudi, altrimenti in cottura le palline si aprono (oppure dovete legare con qualcos'altro, ma così non sono più falafel).
Il fritto (che compare nel blog per la seconda volta in 5 anni... cambio stagione anche io, dopo un po'!) è utile a temprare e rinvigorire, in particolare quando fa molto caldo. Infatti nei paesi caldissimi, come in India e in Medio Oriente, si usa moltissimo questo tipo di cottura, e in generale si usa anche molto olio. La risposta è sempre da cercare nel discorso energetico sul cibo: l'olio disperde calore e raffredda l'organismo, specialmente crudo. Ora, so che non fa più caldissimo, ma il fritto serve anche a tirare su il morale!! Che sia però sempre di qualità, ovviamente, e non vale per chi mangia fritti e frittacci troppo spesso, nun ce pruva' ;)











8 commenti:

  1. una ricetta davvero splendida!!!!!!

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  2. Pata, il tuo blog è fantastico, ti seguo sempre con grande piacere e spero che continuerai a STUPIRMI con le tue ricette originali e deliziose. Senza nulla togliere ai tuoi giorni di vita reale, s'intende. Goditeli tutti!!! :)
    Riguardo ai falafel, a me piacciono moltissimo ed io li faccio con i ceci (ovviamente CRUDI, altrimenti che falafel sarebbero? ;) ). Al prossimo acquisto di cicerchie, proverò anche la tua versione. Un abbraccio.

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  3. No daiii!!! E adesso come faccio??? Mi è venuta troppa voglia di falafel!!! Sai che con le cicerchie non li ho mai provati,!??! Saranno sicuramente altrettanto squisiti! Ottima anche la salsa/insalata di accompagnamento :-) Bravissima, un bacione e a presto
    federica :-)

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  4. ecco, questi sono i commenti che mi fanno sciogliere :)) un abbraccio globale per tutte!

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  5. Io verrei a mangiare tutti i giorni da te, Pata! Vedo quasi quotidianamente quello che pubblichi sulla pagina anche senza ricetta, e non c'è una volta una che abbia pensato "questo non lo mangerei". Capisco il sentirsi divisi a metà, io stessa mi racconto che vorrei pubblicare ricette nuove più spesso ma la verità e che spesso anche quando ho tempo non ho voglia e preferisco fare altro, ma questo non vuol dire che debba smettere del tutto. Siamo umane, non viviamo in funzione di questo (grazie al cielo), anzi, personalmente diffido di quelle che pubblicano una ricetta tutti i giorni! Finiscono per postare pasta con le olive tanto per non assentarsi un giorno.
    Se spunti ogni tanto con ricette originali come questa ben venga la capatina sporadica!
    Finalmente ho anche un uso per le cicerchie secche in dispensa!
    Pata, tu non ce provà! ;P

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    1. ... quanto c'hai ragione :D
      per ora non mollo mica ;) mi accontenterò di quello che ho e che posso dare: minimal is the way!!!!
      ti manderei una cassapanca di falafel di tutti i tipi nocciolina!!! baci

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  6. La prima parte del post potrei averla scritto io, in ognuno di quei piccoli "Vorrei" mi ci sono rivista anche io, seppur con una storia diversa e per motivi diversi. Anche io ho sentito il bisogno di staccare la spina del computer ed uscire per un po' di scena. Sulla mia vita io ci sto ancora lavorando, inciampando ed arrancando, in questo siamo diverse, questo sì.
    Ti posso assicurare però che un occhio ce lo lancerò sempre da queste parti, sporadici o costanti che siano le tue pubblicazioni! Mi unisco a Lucrezia qui sopra, ogni volta che passo di qui hai sempre gli ingredienti giusti per stupire e per farmi pensare "questo lo faccio anche io!".
    Noi ti aspettiamo, pronte a segnarci le dosi, chissene se non sono al milligrammo! Un abbraccio, Zucchina

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  7. Anch'io voglio fare i falafel, perché mai non li ho mai fatti?
    I momenti bui, quelli della paturnia del cambio stagione li conosco, ma ho imparato ad accoglierli come momenti per conoscermi più a fondo. Fondamentale è solo ritagliarsi del tempo per sé senza interferenze sgradite.

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