domenica 9 dicembre 2012

Artigiano in fiera 2012: reportage

Riordinare immagini, profumi, suoni, pensieri e sapori dopo una giornata intera trascorsa fra i cinque continenti (quattro in realtà, dato che mancava l'Oceania), è un'impresa a dir poco estenuante!

Tenterò di non lasciarmi sopraffare dalle emozioni (TENTERò, ho detto..) nel racconto di questa pantagruelica esperienza sensoriale



Giovedì 6 dicembre.
Sveglia alle 7, colazione leggera in vista dei millemila assaggini.
Ore 9.30 partenza in macchina con i nostri carissimi amici G e M.
Ore 10.40 arrivo a Rho Fiera.
Percorriamo i chilometri che separano i parcheggi dalle strutture fieristiche mentre in testa mi sfrecciano duemila pensieri, aspettative, voglie di babà e ricotta di pecora (perché nel frattempo mi è venuta fame).

..Indovinate da dove cominciamo??






PADIGLIONE ITALIA (sud)
Sono ben due padiglioni e mezzo dedicati alla nostra gallina dalle uova d'oro, tutti per noi (e altri 2 milioni di persone probabilmente)!! Iniziamo subito ottimamente, divorando con occhi e bocca mozzarelle di bufala che qui al nord non si vedono tutti i giorni, e poi taralli dolci e salati, vini del cilento, pecorini sardi, paté di tartufo, pesto e creme al pistacchio, cantuccini, fichi mandorlati al rum... insomma, se questo è un inizio, prevedo faville per lo svolgimento.

 
I nostri amici si fanno tentare da un panino alla porchetta (ovviamente Umbria power), io e Merlino cediamo alla curiosità di assaggiare un'ottimo prodotto artigianale friulano di Sauris: una birra rossa affumicata (Zahre Beer),  a dir poco deliziosa! Non vi preoccupate troppo, ormai è quasi mezzogiorno, un aperitivo è lecito (come se qui tutto non fosse lecito!).




Un corridoio ci separa dal resto d'Europa, così rimandiamo le altre delizie italiane al pomeriggio e ci avventuriamo per le vie mitteleuropee.



PADIGLIONE EUROPA
Immediatamente veniamo travolti dal forte odore di carne speziata cotta allo spiedo (Ungheria e Rep. Ceca), e gli occhi ci impiegano una manciata di minuti ad abituarsi a quei gialli, rossi e blu così intensi, dalle tovaglie agli abiti tipici. Poco più avanti veniamo contagiati dall'allegria (chiamiamolacosì!) dei bavaresi, tutti presi a servire pinte o arrostire wuerstel e imbottire panini di crauti e senape. Già in troppi sono seduti a gustarsi queste bombe nucleari (che poi esplodono in pancia), il che mi mette una certa ansia nel decidere dove fermarmi a mangiare.
Intendiamoci: non è che avessimo una gran fame, in Italia fra un po' ti lanciano dietro assaggi di qualsiasi cosa. Ma vuoi mettere sedersi a un tavolo, dopo ore e ore di cammino e stimoli ininterrotti ai cinque sensi!? Decisamente, è consigliabile una lunga sosta.





Passiamo abbastanza velocemente tra la Francia e i suoi numerosissimi bar à huitres (ostriche no, grazie..), nonché saponi, spezie e quei famosissimi dolcetti (che a quanto pare ero l'unica a non conoscere) chiamati canelés, croccanti fuori e morbidi dentro.. l'assaggio non mi ha fatto impazzire, ma d'atro canto, il mio palato è abbastanza unconventional. Percorriamo le coloratissime vie della Spagna e del Portogallo, dove scopro un formaggio strepitoso, pasta molle misto pecora e capra - e wow. Diamo uno sguardo furtivo all'artigianato in legno dei tedeschi e al suon delle cornamuse ci precipitiamo: inizia un piccolo concerto di questi leggendari vichingoni, dalla Scozia: cornamusa e tamburi.. e lunghe, lunghissime barbe!

A questo punto lasciamo i nostri amici agli stand (precchi!) dedicati al cake design, dato che G è una bravissima decoratrice, e qui c'è porprio da lustrarsi gli occhi, allungare le mani e, soprattutto, aprire il portafoglio. Una bellissima iniziativa, novità di quest'anno, è la galleria delle torte decorate, realizzate da "comuni mortali" e giudicate da giurati esperti, che poi decreteranno il vincitore.
Io e Merlino invece ci tuffiamo nella magia dei Paesi dal mondo..





PADIGLIONE PAESI DAL MONDO
..e qui mi sento a casa. L'atmosfera che si respira è di antichità, sacralità, mistero e posata grandezza. Mi inchino davanti all'incredibile minuzia del monaco tibetano impegnato al suo coloratissimo mandal, sfioro le splendide stoffe arancio e amaranto dei tessuti mediorientali profumati, ammiro la trasparenza di lampadari in vetro colorato (ma quanto starebbe bene nella nostra camera da letto?!).. e poi finalmente: pranziamo! ...Beh quasi..








Caso vuole che passiamo proprio accanto al Brasile. Trascinati dall'irresistibile ritmo della samba, non possiamo fare a meno di ordinare un mojito! "eh?! come aperitivo?!?" "ma sì dai, uno in due, cosa vuoi che sia!"......... W O W ! ! ! ! Non ho altre parole per descrivere quel nettare pericolosamente divino!!!! E sapete una cosa? Il segreto è proprio nelle piccole cose da tutti risapute: risapettare scrupolosamente la sequenza menta (con i gambi!) - zucchero - succo di lime - acqua - ghiaccio - ruhm bianco. Buonanotteeeee!
In effetti ci mettiamo un po' a riprenderci (estasi o ebbrezza?), ma a questo punto ci viene proprio fame e optiamo per il ristorante asiatico con meno coda. L'indiano e il thai dovevano essere altrettanto ottimi, così come l'eritreo, ma il Vegetalis vince.




Si tratta di un catering tedesco vegetariano e fusion, con prodotti provenienti da agricolture biologiche. Dato che non abbiamo finito di spizzicare in giro per il mondo, decidiamo di prendere un piatto "Menarotcha" in due, ma che comprende tutte le preparazioni disponibili. I prezzi non sono bassissimi, noi spendiamo 16 euro per un solo piatto... ma vi assicuro che la qualità è ottima e noltre abbiamo faticato a finirlo in due! Oltre all'immancabile riso basmati, ci troviamo un buon "chili non carne" di fagioli, soia e riso, curry di thai, pakoras di verdura, involtini, verdure in pastella speziata.....


Usciamo pieni e pronti a proseguire! Non so come, ma sono riuscita a rinunciare ai mitici dolcetti persiani di miele, sesamo, rose e pistacchi, accompagnati dai più profumati del girdino del sultano, con un enorme forza di volontà (incoraggiata dalla pancia piena).
Magia... troviamo perfino il tabacco per il nostro narghilé! Sogno o son desta??
La vera chicca è stato il Nepal, grazie alla giacca di lana di yak, l'indumento che produce più calore al mondo!! Ora che è mia (all'incredibile prezzo di 35 euro....fatta a MANO!! altro che cachemire!!!), mi accompagnerà ovunque durante questo inverno, che inizia a far sentire il suo caratterino.

Ci raggiungono i nostri amici, per un tuffo in Madagascar, ad acquistare la fantastica vaniglia bourbon, e poi bere insieme un caffé in Colombia. Io non bevo mai caffè, già già. Però ho fatto la barista per molto tempo e adoro il suo odore. So riconoscere un buon aroma quando annuso e, a volte, assaggio. E questo aveva un OTTIMO aroma.. così profumato non ce l'abbiamo nemmeno noi, eh no!
Solo uno sguardo agli Stati Uniti: nulla di nuovo, tutto già visto, rivisto e vomitato dalla TV.



Insomma, sono solo le 16!?!? mi sembra di aver trascorso due giorni a zonzo fra i continenti, ma ci convinciamo che è presto e decidiamo di rallentare il ritmo e tornare verso l'Italia!



PADIGLIONE ITALIA (NORD E SICILIA)
Finalmente riesco ad approdare in Sicilia!! Ahimé, sono troppo piena per quei cannoli favolosi, strabordanti di freschissima ricotta (di pecora, non come quelli che fanno a milano!), ma mai troppo sazia per un gelatino al pistacchio di bronte!!
Trascorriamo una buona oretta nell'enorme Trentino Alto Adige, fra i suoi mille prodotti tessili decorati e oggettini rustici, tutto rigorosamente in legno, dove G trova bellissimi regali di Natale. Ci lasciamo di nuovo tentare dalle birre artigianali,questa volta venete! Il Belgio non c'era ma non ne abbiamo sentito la mancanza: l'Italia ha un'ottima produzionedi birra, più spesso sono i piccoli birrifici a offrire un'altissima qualità, sostenuta dalla grande passione di chi progetta, sperimenta, viaggia, studia, assaggia.
E anche l'aperitivo serale è andato! Non ci resta che decidere dove consumare la nostra cena.

Beh?! ve l'avevo detto: esperienza pantagruelica!

Calabria: io e G ci stavamo lasciando la pelle. Abbiamo azzardato un microminimignon assaggino di una di quelle bombette al peperoncino, però con dei peperoncini che sono rinomati per essere fra i più piccanti al mondo: Habanero e Naga Morich. E sì che la ragazza ci aveva avvisato dell'esperienza sconvolgente. Sì...ma chi l'avrebbe immaginato, che saremmo quasi morte dal bruciore?!? Inizialmente senti sulla lingua quasi un dolciastro, poi un formicolio, e infine.... A I U T O !!  Dopo mezzora di litri d'acqua (che fanno peggio), cubetti di formaggio e grissini, gli occhi si sono sgonfiati e abbiamo recuperato l'uso della parola.
Manco a dirlo, Merlino si è comprato il vasetto.



Dato che siamo vicini ai napoletani, optiamo per cenarecon la superba regina Margherita.. ma questa volta ahi ahi..ci hanno fregato!! Pizze carissime, a 9 euro e più, che a Napoli si pagano 4 o 5 euro, e tranci che abbiamo dovuto consumare freddi.. per non parlaredel "crocchettone": una crocchetta di patate gigante, scaldata al micro e con un tocco di mozzarella congelata all'interno... pessima gestione!
Ma si sa, i napoletani sono estrosi, spensierati.. Un punto di favore alla simpatia e al costume da pulcinella dei pizzaioli. E all'idea geniale del cono di mozzarella fritta (alias coNesterolo!): una frittatina fatta a cono con una palla di mozzarella fritta, fette di provolone, crema di ricotta e cubetto di soppressata come ciliegina.
 I geni del male.

Ora sì, che siamo stanchi! Tiriamo fino alle 21 passate, trascinando placidamente i piedi fin nel parcheggio, sempre continuando ad assaggiare, guardare, commentare.




Ecco il mio bottino (e non aggiungo quello che avevo nello stomaco, per ovvi motivi di spazio):


  • Giacca di lana di yak
  • Tequila messicana "El coralito blanco"
  • Un vasetto di crema di Naga Morich (piccante estremo)
  • Tabacco per narghilé
  • Incensi da meditazione
  • birra alla lenticchia
  • Curcuma marocchina






La fiera non è ancora terminata, e già fremo per l'edizione dell'anno prossimo.. crea dipendenza.

Pantagruelic experience!


6 commenti:

  1. Che bello il tuo reportage!!! E' tantissimo tempo che non vado più alla fiera dell'artigianato (era il 2001...) ma mi hai fatto venire voglia di tornarci! Magari l'anno prossimo!:) Un bacione!

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    1. sì vale davvero la pena!!! ..basta solo organizzarsi un po' in anticipo per riuscire a vedere tutto quello che interessa :)

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  2. Io abito vicinissimo a Rho e ho diviso la visita in due giorni, e nonostante tutto mi è sfuggita un sacco di roba! però gli acquisti golosi li ho fatti pure io :)))))))
    Bravissima che hai fatto pure le foto, ma come hai fatto con quella confusione?

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    1. che bello, poter dividere quella faticaccia in due o più giorni!! io sono rimasta in casa tutto il giorno dopo a riprendermi x___X
      Ho fatto le foto ma come vedì sono venute così così, troppa gente e troppo poco tempo!

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  3. Ciao, che bellissima e coinvolgente esperienza....bellissime le foto e con il tuo preciso reportage sei riuscita a trasmettere molto del tuo entusiasmo!!!
    Baci

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  4. Wow che reportage! Deve essere stato proprio bello e poi tu l'hai descritto davvero in maniera precisa :-) Bacioni!!

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