Riordinare immagini, profumi, suoni, pensieri e sapori dopo una giornata
intera trascorsa fra i cinque continenti (quattro in realtà, dato che
mancava l'Oceania), è un'impresa a dir poco estenuante!
Tenterò di
non lasciarmi sopraffare dalle emozioni (TENTERò, ho detto..) nel
racconto di questa pantagruelica esperienza sensoriale
Giovedì 6 dicembre.
Sveglia alle 7, colazione leggera in vista dei
millemila assaggini.
Ore 9.30 partenza in macchina con i nostri
carissimi amici G e M.
Ore 10.40 arrivo a
Rho Fiera.
Percorriamo i
chilometri che separano i parcheggi dalle strutture fieristiche mentre
in testa mi sfrecciano duemila pensieri, aspettative, voglie di babà e
ricotta di pecora (perché nel frattempo mi è venuta fame).
..Indovinate da
dove cominciamo??
PADIGLIONE ITALIA (sud)
Sono ben due
padiglioni e mezzo dedicati alla nostra gallina dalle uova d'oro, tutti
per noi (e altri 2 milioni di persone probabilmente)!! Iniziamo subito
ottimamente, divorando con occhi e bocca mozzarelle di bufala che qui al
nord non si vedono tutti i giorni, e poi
taralli dolci e salati, vini
del cilento,
pecorini sardi, paté di tartufo, pesto e creme al
pistacchio, cantuccini, fichi mandorlati al rum... insomma, se questo è
un inizio, prevedo faville per lo svolgimento.
I nostri amici si fanno tentare da un panino alla porchetta (ovviamente
Umbria power), io e Merlino cediamo alla curiosità di assaggiare
un'ottimo prodotto artigianale friulano di Sauris: una
birra rossa affumicata (Zahre Beer), a dir poco deliziosa! Non vi preoccupate troppo, ormai è quasi mezzogiorno, un aperitivo è lecito (come se
qui tutto non fosse lecito!).
Un corridoio ci separa dal resto d'Europa, così rimandiamo le altre
delizie italiane al pomeriggio e ci avventuriamo per le vie
mitteleuropee.
PADIGLIONE EUROPA
Immediatamente
veniamo travolti dal forte odore di carne speziata cotta allo spiedo
(Ungheria e Rep. Ceca), e gli occhi ci impiegano una manciata di minuti
ad abituarsi a quei gialli, rossi e blu così intensi, dalle tovaglie
agli abiti tipici. Poco più avanti veniamo contagiati dall'allegria (
chiamiamolacosì!)
dei bavaresi, tutti presi a servire pinte o arrostire wuerstel e
imbottire panini di crauti e senape. Già in troppi sono seduti a
gustarsi queste bombe nucleari (che poi esplodono in pancia), il che mi
mette una certa ansia nel decidere dove fermarmi a mangiare.
Intendiamoci: non è che avessimo una gran fame, in Italia fra un po' ti
lanciano dietro assaggi di qualsiasi cosa. Ma vuoi mettere sedersi a un
tavolo, dopo ore e ore di cammino e stimoli ininterrotti ai cinque
sensi!? Decisamente, è consigliabile una lunga sosta.
Passiamo abbastanza velocemente tra la Francia e i suoi numerosissimi
bar à huitres (ostriche no, grazie..), nonché saponi,
spezie e quei famosissimi dolcetti (che a
quanto pare ero l'unica a non conoscere) chiamati
canelés,
croccanti fuori e morbidi dentro.. l'assaggio non mi ha fatto impazzire,
ma d'atro canto, il mio palato è abbastanza unconventional. Percorriamo
le coloratissime vie della Spagna e del Portogallo, dove scopro un
formaggio strepitoso, pasta molle misto pecora e capra - e wow. Diamo
uno sguardo furtivo all'artigianato in legno dei tedeschi e al suon
delle cornamuse ci precipitiamo: inizia un piccolo concerto di questi
leggendari vichingoni, dalla Scozia: cornamusa e tamburi.. e lunghe,
lunghissime barbe!
A questo punto lasciamo i nostri amici agli stand (precchi!)
dedicati al
cake design, dato che G è una bravissima decoratrice, e qui c'è porprio da lustrarsi gli occhi, allungare le mani e, soprattutto, aprire il portafoglio. Una bellissima iniziativa, novità di quest'anno, è la
galleria delle torte decorate, realizzate da "comuni mortali" e giudicate da giurati esperti, che poi decreteranno il vincitore.
Io e Merlino invece ci
tuffiamo nella magia dei Paesi dal mondo..
PADIGLIONE PAESI DAL MONDO
..e qui mi sento a casa. L'atmosfera che si respira è di antichità,
sacralità, mistero e posata grandezza. Mi inchino davanti
all'incredibile minuzia del monaco tibetano impegnato al suo
coloratissimo mandal, sfioro le splendide stoffe arancio e amaranto dei
tessuti mediorientali profumati, ammiro la trasparenza di lampadari in
vetro colorato (ma quanto starebbe bene nella nostra camera da
letto?!).. e poi finalmente: pranziamo! ...Beh quasi..
Caso vuole che passiamo proprio accanto al Brasile. Trascinati
dall'irresistibile ritmo della samba, non possiamo fare a meno di
ordinare un
mojito! "eh?! come aperitivo?!?" "ma sì dai, uno in due,
cosa vuoi che sia!"......... W O W ! ! ! ! Non ho altre parole per
descrivere quel nettare pericolosamente divino!!!! E sapete una cosa? Il
segreto è proprio nelle piccole cose da tutti risapute: risapettare
scrupolosamente la sequenza menta (con i gambi!) - zucchero - succo di
lime - acqua - ghiaccio - ruhm bianco. Buonanotteeeee!
In effetti ci mettiamo un po' a riprenderci (estasi o ebbrezza?), ma a
questo punto ci viene proprio fame e optiamo per il ristorante asiatico
con meno coda. L'indiano e il thai dovevano essere altrettanto ottimi,
così come l'eritreo, ma il
Vegetalis vince.

Si tratta di un catering tedesco vegetariano e fusion, con prodotti
provenienti da agricolture biologiche. Dato che non abbiamo finito di
spizzicare in giro per il mondo, decidiamo di prendere un piatto
"Menarotcha" in due, ma che comprende tutte le preparazioni disponibili.
I prezzi non sono bassissimi, noi spendiamo 16 euro per un solo
piatto... ma vi assicuro che la qualità è ottima e noltre abbiamo
faticato a finirlo in due! Oltre all'immancabile riso basmati, ci
troviamo un buon "chili non carne" di fagioli, soia e riso, curry di
thai, pakoras di verdura, involtini, verdure in pastella speziata.....
Usciamo pieni e pronti a proseguire! Non so come, ma sono riuscita a
rinunciare ai mitici
dolcetti persiani di miele, sesamo, rose e
pistacchi, accompagnati dai
té più profumati del girdino del sultano,
con un enorme forza di volontà (incoraggiata dalla pancia piena).
Magia... troviamo perfino il
tabacco per il nostro narghilé! Sogno o son desta??
La
vera chicca è stato il Nepal, grazie alla giacca di
lana di yak,
l'indumento che produce più calore al mondo!! Ora che è mia
(all'incredibile prezzo di 35 euro....fatta a MANO!! altro che
cachemire!!!), mi accompagnerà ovunque durante questo inverno, che
inizia a far sentire il suo caratterino.
Ci raggiungono i nostri amici, per un tuffo in Madagascar, ad acquistare la fantastica
vaniglia bourbon, e poi bere insieme un
caffé in
Colombia. Io non bevo mai caffè, già già. Però ho fatto la barista per
molto tempo e adoro il suo odore. So riconoscere un buon aroma quando
annuso e, a volte, assaggio. E questo aveva un OTTIMO aroma.. così
profumato non ce l'abbiamo nemmeno noi, eh no!
Solo uno sguardo agli Stati Uniti: nulla di nuovo, tutto già visto, rivisto e vomitato dalla TV.
Insomma, sono solo le 16!?!? mi sembra di aver trascorso due giorni a
zonzo fra i continenti, ma ci convinciamo che è presto e decidiamo di
rallentare il ritmo e tornare verso l'Italia!
PADIGLIONE ITALIA (NORD E SICILIA)
Finalmente riesco ad approdare in Sicilia!! Ahimé, sono troppo piena per
quei
cannoli favolosi, strabordanti di freschissima ricotta (di pecora,
non come quelli che fanno a milano!), ma mai troppo sazia per un gelatino
al
pistacchio di bronte!!
Trascorriamo una buona oretta nell'enorme Trentino Alto Adige, fra i
suoi mille prodotti tessili decorati e oggettini rustici, tutto
rigorosamente in legno, dove G trova bellissimi regali di Natale. Ci
lasciamo di nuovo tentare dalle
birre artigianali,questa volta venete!
Il Belgio non c'era ma non ne abbiamo sentito la mancanza: l'Italia ha
un'ottima produzionedi birra, più spesso sono i piccoli birrifici a
offrire un'altissima qualità, sostenuta dalla grande passione di chi
progetta, sperimenta, viaggia, studia, assaggia.
E anche l'aperitivo serale è andato! Non ci resta che decidere dove consumare la nostra cena.
Beh?! ve l'avevo detto: esperienza pantagruelica!
Calabria:
io e G ci stavamo lasciando la pelle. Abbiamo azzardato un
microminimignon assaggino di una di quelle
bombette al peperoncino, però con dei
peperoncini che sono rinomati per essere fra i più piccanti al mondo: Habanero e Naga Morich. E
sì che la ragazza ci aveva avvisato dell'esperienza sconvolgente.
Sì...ma chi l'avrebbe immaginato, che saremmo quasi morte dal
bruciore?!? Inizialmente senti sulla lingua quasi un dolciastro, poi un
formicolio, e infine....
A I U T O !! Dopo mezzora di litri d'acqua (che
fanno peggio), cubetti di formaggio e grissini, gli occhi si sono
sgonfiati e abbiamo recuperato l'uso della parola.
Manco a dirlo, Merlino si è comprato il vasetto.
Dato che siamo vicini ai
napoletani, optiamo per cenarecon la superba regina Margherita.. ma
questa volta ahi ahi..ci hanno fregato!!
Pizze carissime, a 9 euro e
più, che a Napoli si pagano 4 o 5 euro, e tranci che abbiamo dovuto
consumare freddi.. per non parlaredel "crocchettone": una crocchetta di
patate gigante, scaldata al micro e con un tocco di mozzarella congelata
all'interno... pessima gestione!
Ma si sa, i napoletani sono estrosi, spensierati.. Un punto di favore
alla simpatia e al costume da pulcinella dei pizzaioli. E all'idea
geniale del
cono di mozzarella fritta (alias
coNesterolo!): una frittatina fatta a cono con una
palla di mozzarella fritta, fette di provolone, crema di ricotta e cubetto di soppressata come ciliegina.
I geni del male.
Ora sì, che siamo stanchi! Tiriamo fino alle 21 passate, trascinando
placidamente i piedi fin nel parcheggio, sempre continuando ad assaggiare, guardare, commentare.
Ecco il mio bottino (e non aggiungo quello che avevo nello stomaco, per ovvi motivi di spazio):
- Giacca di lana di yak
- Tequila messicana "El coralito blanco"
- Un vasetto di crema di Naga Morich (piccante estremo)
- Tabacco per narghilé
- Incensi da meditazione
- birra alla lenticchia
- Curcuma marocchina
La fiera non è ancora terminata, e già fremo per l'edizione dell'anno prossimo.. crea dipendenza.
Pantagruelic experience!