martedì 6 novembre 2012

BUONGUSTO: Mostra mercato enogastronomica di Pizzighettone (CR)




Indosso i panni del reporter per un giorno, perché desidero descrivere un bellissimo evento enogastronomico dove io e Merlino abbiamo degustato, assaggiato, spizzicato, bevuto e odorato, perfino spalmato (creme idratanti eh!)  prodotti meravigliosi. 

Certo, arriviamo dopo il Salone del Gusto, di cui ho letto con un po’ di invidia i vostri resoconti.. Ma fortunatamente in Italia vediamo spesso manifestazioni di altissima qualità anche in piccole realtà cittadine. 



Dopo una tappa nella splendida Cremona, immancabilmente avvolta di bianco, arriviamo a destinazione:
la dodicesima edizione di BUONGUSTO - Mostra mercato enogastronomica di Pizzighettone (CR), 1-4 novembre, ha luogo all’interno delle antiche Mura. Personalmente, trovo più accattivanti queste chicche locali rispetto agli eventi di fama internazionale-intercontinentale.. sì lo so, parlo un po’ come la volpe che guarda l’uva), però fiere-mercato come questa sono decisamente a misura d’uomo (e di coppia), si passeggia indisturbati per i corridoi, si ha anche abbastanza spazio per vedere al di là del nostro naso! Della cittadina in questione abbiamo scoperto la coltivazione di un fagiolo particolare, detto fasulin de l’öc, ovvero il fagiolo dell’occhio. La scarsa produzione purtroppo non permette una vendita al grande pubblico di questo prodotto. Inoltre, il fatto che tradizionalmente questo fagiolo si cucini con le cudeghe, ha pregiudicato il mio assaggio :(





 



















 
Pensate che il tutto è stato organizzato all’interno delle Mura di Pizzighettone dette Case Matte, ovvero ex carceri, e forse anche per questo decisamente suggestiva come location, resa oltremodo accogliente dal  Gruppo Volontari Mura ( http://gvmpizzighettone.it ), che hanno attrezzato le stanze con tavolate, tende, locandine divertenti, zucche, foglie, ricci, camini accesi e scoppiettanti sapientemente rinvigoriti da baldi ex-giovani.. Inutile aggiungere che simpatia, cordialità e convivialità sono venuti da sé!







Il menù di mezzogiorno vedeva in testa alla top ten il famigerato fasulin de l’öc cun le cudeghe, che noi non abbiamo preso. Merlino, da cattivo carnivoro, stranamente non ama le cotenne, perciò si è consolato con polenta, lardo e salame locali; mentre la sottoscritta si è abbandonata alla libidine con un piatto di polenta arrostita, provolone padano D.O.P. e mostarda di Cremona… come descrivervi la pace interiore che è scaturita da questo momento di ristoro..? Impossibile. Lascio spazio alla vostra immaginazione..
Ho apprezzato moltissimo l’assenza di qualsiasi pseudo-cibarie da fast food, tipo panino salamella e patatine fritte. Questa accortezza, a mio parere, è indice del grande vanto di enti e istituzioni nei confronti delle produzioni locali, oltre a denotare un nobilissimo intento di divulgazione delle stesse, anche a costo di escludere una certa fetta di target (probabilmente bambini, adolescenti schizzinosi etc.). Alla base di questa bellissima campagna, vi è sicuramente la ferma consapevolezza dell’eccelsa qualità dei prodotti di un luogo.







Il Mercato Enogastronomico ospita tutte le regioni d’Italia e, occasionalmente, anche d’Oltralpe (c’erano anche dei prodotti francesi). E quindi a farla da padrone ci sono sicuramente olio (anche aromatizzati e biologici), formaggi, sott’oli e olive pugliesi, pane di ogni tipo e provenienza, dal Salento alla Valle d’Aosta, mieli, vini. 









Le meraviglie delle meraviglie per me sono state:







un pane valdostano nero –ma proprio tutto nero!- di segale arsa...







...sciroppo miele e mirtilli, i mieli delle Dolomiti ai fiori di lampone e al rododendro, quelli dell’ape nera sicula (presidio slow food

































...confetture francesi al rabarbaro, noce di cocco, oppure ai petali di violette e di rose... 






...pane casereccio  con formaggio erborinato e frutta secca nell’impasto...






ricotta alla brace... 









...grappa Marzadro, liquore alle mele cotogne, vin brulé delle alpi







E qualcosina ci siamo anche portati a casa, ma poco importa! Ciò che amo di più è perdermi nei meandri di questa poesia del buon cibo, dove l’imbarazzo della scelta c’è, ma è più forte la genuina curiosità di sapere, toccare,  assaggiare.. e stupirsi ogni volta del paese meraviglioso in cui viviamo!




4 commenti:

  1. bellissima la location, davvero suggestiva! grazie per il bel reportage :)

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  2. proprio bella questa manifestazione e un ambientazione da favola. Buona settimana da una brutta carnivora :)

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  3. Ma ci credi che non ho mai visto Pizzighettone, eppure passo da quelle parti molto spesso :-D Ecco cosa dovrebbe fare una vera foodblogger, un reportage come il tuo, bellissimo :-D

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    1. sarebbe il lavoro dei nostri sogni! mi raccomando, vai a pizzighettone, in primavera fanno sempre delle bellissime rievocazioni del medioevo!

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