Indosso i panni del reporter per un giorno, perché desidero
descrivere un bellissimo evento enogastronomico dove io e Merlino abbiamo
degustato, assaggiato, spizzicato, bevuto e odorato, perfino spalmato (creme
idratanti eh!) prodotti meravigliosi.
Certo, arriviamo dopo il Salone del Gusto, di cui ho letto
con un po’ di invidia i vostri resoconti.. Ma fortunatamente in Italia vediamo
spesso manifestazioni di altissima qualità anche in piccole realtà cittadine.
Dopo una tappa nella splendida Cremona, immancabilmente avvolta di bianco, arriviamo a destinazione:
la dodicesima edizione di BUONGUSTO - Mostra mercato enogastronomica di Pizzighettone
(CR), 1-4 novembre, ha luogo all’interno delle antiche Mura. Personalmente, trovo più accattivanti
queste chicche locali rispetto agli eventi di fama internazionale-intercontinentale..
sì lo so, parlo un po’ come la volpe che guarda l’uva), però fiere-mercato come
questa sono decisamente a misura d’uomo (e di coppia), si passeggia
indisturbati per i corridoi, si ha anche abbastanza spazio per vedere al di là
del nostro naso! Della cittadina in questione abbiamo scoperto la coltivazione
di un fagiolo particolare, detto fasulin
de l’öc, ovvero il fagiolo
dell’occhio. La scarsa produzione purtroppo non permette una vendita al grande
pubblico di questo prodotto. Inoltre, il fatto che tradizionalmente questo
fagiolo si cucini con le cudeghe, ha
pregiudicato il mio assaggio :(
Pensate che il tutto è stato organizzato all’interno delle Mura di Pizzighettone dette Case
Matte, ovvero ex carceri, e
forse anche per questo decisamente suggestiva come location, resa oltremodo
accogliente dal Gruppo Volontari Mura ( http://gvmpizzighettone.it ), che hanno
attrezzato le stanze con tavolate, tende, locandine divertenti, zucche, foglie,
ricci, camini accesi e scoppiettanti sapientemente rinvigoriti da baldi
ex-giovani.. Inutile aggiungere che simpatia, cordialità e convivialità sono
venuti da sé!
Il menù di mezzogiorno vedeva in testa alla top ten il famigerato fasulin de l’öc
cun le cudeghe, che noi non abbiamo preso. Merlino, da cattivo carnivoro,
stranamente non ama le cotenne, perciò si è consolato con polenta, lardo e
salame locali; mentre la sottoscritta si è abbandonata alla libidine con un
piatto di polenta arrostita, provolone padano D.O.P. e mostarda di Cremona…
come descrivervi la pace interiore che è scaturita da questo momento di
ristoro..? Impossibile. Lascio spazio alla vostra immaginazione..
Ho apprezzato moltissimo l’assenza di qualsiasi
pseudo-cibarie da fast food, tipo panino salamella e patatine fritte. Questa
accortezza, a mio parere, è indice del grande vanto di enti e istituzioni nei
confronti delle produzioni locali, oltre a denotare un nobilissimo intento di
divulgazione delle stesse, anche a costo di escludere una certa fetta di target
(probabilmente bambini, adolescenti schizzinosi etc.). Alla base di questa
bellissima campagna, vi è sicuramente la ferma consapevolezza dell’eccelsa
qualità dei prodotti di un luogo.
Il Mercato Enogastronomico ospita tutte le regioni d’Italia
e, occasionalmente, anche d’Oltralpe (c’erano anche dei prodotti francesi). E
quindi a farla da padrone ci sono sicuramente olio (anche aromatizzati e
biologici), formaggi, sott’oli e olive pugliesi, pane di ogni tipo e
provenienza, dal Salento alla Valle d’Aosta, mieli, vini.
Le meraviglie delle meraviglie per me sono state:
un pane valdostano nero –ma proprio tutto nero!- di segale arsa...
...sciroppo miele e mirtilli, i mieli delle Dolomiti ai fiori di lampone e al rododendro, quelli dell’ape nera sicula (presidio slow food)
...confetture francesi al rabarbaro, noce di cocco, oppure ai petali di violette e di rose...
...pane casereccio con formaggio erborinato e frutta secca nell’impasto...
ricotta alla brace...
...grappa Marzadro, liquore alle mele cotogne, vin brulé delle alpi…
E qualcosina ci siamo anche portati a casa, ma poco importa!
Ciò che amo di più è perdermi nei meandri di questa poesia del buon cibo, dove
l’imbarazzo della scelta c’è, ma è più forte la genuina curiosità di sapere,
toccare, assaggiare.. e stupirsi ogni
volta del paese meraviglioso in cui viviamo!
bellissima la location, davvero suggestiva! grazie per il bel reportage :)
RispondiEliminaproprio bella questa manifestazione e un ambientazione da favola. Buona settimana da una brutta carnivora :)
RispondiEliminaMa ci credi che non ho mai visto Pizzighettone, eppure passo da quelle parti molto spesso :-D Ecco cosa dovrebbe fare una vera foodblogger, un reportage come il tuo, bellissimo :-D
RispondiEliminasarebbe il lavoro dei nostri sogni! mi raccomando, vai a pizzighettone, in primavera fanno sempre delle bellissime rievocazioni del medioevo!
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