lunedì 27 ottobre 2014

Crema di mandorle "homemade" con fleur de sel

Come suona bene "homemade", vi pare? 

Molto meglio di "fatta in casa". E non perché l'inglese sia la lingua dei miei sogni (tutt'altro!); è semplice questione di fonetica: ispira dolcezza. E poi quel suono così caldo "H-O-M-E", che pronunciato in un inglese oxfordiano, tutto in un soffio, è davvero irresistibile.
Per questo ho utilizzato un inglesismo nel titolo della ricetta, che in genere cerco di evitare (boccaccia mia mordi 'na ciabatta, che l'ho fatto pure nel post precedente!).

 


Non c'è un altro modo per definire questa crema di mandorle, se non irresistibile. Come la pronuncia oxfordiana di homemade e come la coperta di lana sul divano la sera di natale con il cartone della Disney di turno.

La semplicità paga. A patto di utilizzare un buon prodotto, a patto di non scendere a compromessi per le cose che contano, a patto di avere il coraggio delle proprie azioni. 

Una ricetta con solo ingrediente è inequivocabile; è come mettersi a nudo, offrire se stessi al giudizio insindacabile del mondo, mettere la testa fuori dalla finestra e urlare il proprio nome - non un nickname-, appendere il pudore al chiodo (forse lo riprenderò poi, se mi servirà). Vuol dire avere il coraggio di essere spudoratamente se stessi. Questo è il momento.

In altre parole, se vi piace di più: o la va o la spacca!


...ma prima di scendere dal gradino per affrontare il mondo giocando alle sue regole, una piccola immersione in una dimensione parallela, per ricaricare le batterie e partire in quinta: Budapest, ti amo già! Aspettami, per vivere in una settimana tutta la nostra storia d'amore - a tre, perché Merlino è un ingrediente indispensabile del mondo, sempre.
Ci vediamo fra due settimane!

 

Crema di mandorle homemade
 con fleur de sel

Ingredienti

200 g di mandorle di Sicilia non pelate
un pizzico di fleur de sel (facoltativo)


Tostare le mandorle in forno a 100° per 15-20 minuti. Quando comincia a diffondersi quell'ottimo odorino di tostato, sono pronte. Evitare le alte temperature, che rischiano di bruciare l'esterno delle mandorle, senza che il calore raggiunga il cuore.
Lasciare leggermente intiepidire.
Ancora tiepide, versarle nel contenitore del mixer, insieme a un pizzico di fleur de sel. La quantità varia in base ai gusti.
Azionare il mixer a una velocità media, poi, una volta ottenuta una farina, aumentare la velocità. 

Si possono osservare quattro fasi, che corrispondono alle diverse riprese:


- dopo circa 3 minuti di mixer, si ottiene un effetto tipo farina "bagnata";

- si lascia 5 minuti riposare il composto, per dare il tempo alle mandorle di far uscire l'olio; poi continuare a frullare a velocità sostenuta, finché si otterrà una palla compatta;

- si riprende a frullare fino ad ottenere un composto cremoso, ma ancora con i grumi;

- lasciare riposare altri 5 minuti, poi riprendere a frullare fino ad ottenere la crema omogenea, pronta per l'utilizzo. 



Seguendo queste indicazioni si può evitare qualsiasi altro ingrediente grasso e liquido e ottenere un'ottima cremosità.
La si conserva in frigorifero, senza pericolo che diventi densa. Non ho idea del tempo di conservazione: la mia non ha visto il decimo sole :)


















Questa crema 100% mandorle è per il 100% Vegetal Monday

 
http://lacucinadellacapra.wordpress.com/2013/02/18/100-vegetal-monday/




Come/dove/quando si usa:

- la mattina, sulle gallette o sul pane tostato al posto del burro, con la marmellata senza zucchero (con quella di prugne è strepitosa);

- nel porridge della colazione, oppure in un porridge salato ai porri;

- per fare il pesto di erbe, spinaci, cavolo nero, pomodori secchi, tofu etc etc. e condirci la pasta;

- nell'impasto per frolle e biscotti vegan, al posto del burro;

-  nell'impasto del pane chapati;

- a merenda, spalmata su una fetta di pane integrale;

- con una purea di carote o di zucca, per farci un paté;

- continua... (vale anche il dito)


Voi come la usate?











venerdì 17 ottobre 2014

StagioniAMO: Pumpkin cake con nocciole e cioccolato salato - e l’arte del “compromesso”



Questo dolce è pensato per il contest di StagioniAMO, che per questo mese lancia l’ingrediente nocciole – e di conseguenza mi butto senza se e senza ma. Ma in questa torta c’è molto di più. 


Ormai mi conoscete: non scrivo più che i piatti sono vegan, che le torte sono senza burro e neppure che le verdure sono del mio orto. Ho sposato non un modo di mangiare, ma uno stile di vita, che per alcuni è macrobiotica, per altri vegano, per i più vegetariano.

Ora vi sciolgo eventuali dubbi, spiegandovi cos’è che faccio nella pratica quotidiana: 

vivo seguendo la stagione, mi autoproduco tutto quello che posso (latte vegetale, tofu, pane, condimenti, conserve dolci e salate etc.), mangio perlopiù cereali integrali in chicco, sono un’acquirente consapevole e scrupolosa che capisce le etichette, sto attenta agli sprechi e ai rifiuti,  vario sempre gli stili di cottura, cuocio quasi tutto per concentrare l’energia del cibo, eccetera eccetera.
Quello che NON faccio è: comprare prodotti di marche “farabutte”, usare il microonde, consumare prodotti raffinati (zucchero e farine compresi), usare materia prima che non proviene dal nostro clima, mangiare i derivati animali (cene dalla suocera a parte), usare troppe spezie o condire a crudo.

Ecco, mi sono presentata. Sarò felicissima di rispondere alle vostre domande -se ne avete- in merito, ma per ora mi fermo qui sulla scienza della nutrizione.

Ultimamente, sempre nella pratica quotidiana, mi capita spesso di abbracciare questo concetto: il compromesso.
Quando ho iniziato questo percorso di vita, ho affrontato volti sbigottiti e domande provocanti da parte di chi mi è molto vicino. Purtroppo i tentativi di comprensione da parte degli altri sono stati ben pochi. figuriamoci se sono riuscita a contagiare qualcuno…! Quello che ho capito, però, è che non devo difendere la mia scelta a tutti i costi con le unghie e con i denti; rispetto le critiche, però non le accetto; a meno che vengano da qualcuno più esperto di me in materia. Perché a riempirci la bocca di aria fritta, siam bravi tutti. Da quando abbiamo imparato a dire “bifidusactiregularis”, poi, siamo tutti dottori in Scienze delle merendine!

Adesso sono molto serena, anche quando vado a cena dai suoceri, o dai suoceri-bis (mio marito ha ben 4 nonni ancora vivi e molto vegeti, ma poco vegetofagi...). Scendo a compromessi: so bene che mi sarà offerto un piatto speciale, perlopiù a base di formaggio, solanacee e macedonia come se piovesse, perché io mangio light. Accetto tutto e mangio tutto, mangio tranquilla; perché sono forte, fortissima, e quel cibo non può farmi proprio nulla. Al massimo, posso sognare un piatto di dahl con riso e gomasio mentre addento le melanzane alla parmigiana al pranzo di Natale. Ma gli altri sono contenti che gradisca e spazzoli il mio piatto speciale. E anche io sono contenta così. L’arte del compromesso...



Anche questa torta è un compromesso. È un dolce naturale, ma il cioccolato, quello c’è e ci stava proprio bene. Mi spiego brevemente: il cacao è un prodotto tropicale, perciò disperde le energie ed è molto stimolante, non adatto a chi vive come noi in una fascia temperata. Inoltre, è lavorato con lo zucchero, altro prodotto tropicale e fra i più raffinati (eh sì, anche quello di canna).
Invece la nocciola, il tema del contest di StagioniAMO, va benissimo, quindi dateci dentro di noci, nocciole e frutta secca ben tostata!


 Pumpkin cake con nocciole e cioccolato 
al fleur de sel


 Per la base:

60 g di nocciole tostate
100 g di farina di farro integrale
100 g di semola integrale di grano duro
70g di uvetta
2 C di malto di riso
un pizzico di sale

Per la farcia:

3 tazze di zucca cotta a vapore
150 g di semola integrale
500 ml di latte di soia dolcificato con succo di mela
scorza d’arancia non trattata
3 C di malto di riso

Per la copertura:

150 g di cioccolato fondente al 75%
3 C di latte di soia
1 C di malto di riso
30 g di nocciole tostate
fleur de sel qb



Iniziare dalla cottura della farcia, che dovrà essere preparate il giorno prima. Versare la semola in una terrina capiente, aggiungere il latte e sbattere bene con la frusta. Mettere sul fuoco e portare a ebollizione, poi abbassare la fiamma al minimo e cuocere per 10 minuti mescolando sempre, per evitare che la semola attacchi al fondo. A metà cottura, inserire la scorza d’arancia intera e il malto. Schiacciare bene la zucca cotta con una forchetta, aggiungere a fine cottura. Rimuovere la scorza d’arancia e lasciar solidificare in frigorifero. Preparare anche l’uvetta in ammollo in acqua tiepida, da lasciare tutta la notte.


Il giorno seguente, riprendere il budino e setacciarlo.

Preparare la base: passare le nocciole al mixer per ridurle in farina, poi miscelare tutte le polveri con l’olio mescolando con le mani. Frullare l’uvetta ammollata e scolata (non strizzata), aggiungere ilmalto e poi inserirla al composto. Impastare con le mani, aggiungere dell’acqua di ammollo se è troppo asciutto. Deve essere molto duro, non va impastato a lungo.
Preparare una tortiera a cerniera, rivestirla di carta da forno e versare l’impasto per la base, schiacciando bene con le mani per distribuirlo sul fondo e sui bordi. Lo spessore deve essere minimo (4 mm circa). Versare il budino setacciato e livellarlo bene.
Infornare e cuocere a 180° per circa 35 minuti. 


Lasciare intiepidire.
Poco prima di servire, preparare il topping: fondere il cioccolato a bagnomaria con il latte. A parte pestare le nocciole tostate con del fleur de sel e aggiungerle al cioccolato sciolto. Mescolare per bene. Versare sulla superficie e distribuire uniformemente.
Servire con il cioccolato ancora tiepido.

 


 



Noi l'abbiamo gustato con una signora Birra, una pumpkin ale per restare in tema (e se masticate l'argomento, sapete che con questo birificio non si sbaglia MAI)!













Piccola postilla per annunciare che tornano i miei CORSI DI CUCINA NATURALE! Anche quest’anno, in autunno, sarò ospite del negozio RegalCasa di Seregno, check the date:


-        - 25 ottobre: Cucina naturale, l’ABC

-        - 22 novembre: Glutenfree everybody


Per informazioni, scrivetemi: zy.patapata@gmail.com

http://www.regalcasa.net/