mercoledì 29 febbraio 2012

Blogging day per Rossella Urru

Sono appena stata informata di questa iniziativa grazie ad alcuni vostri blog e credo che il minimo che possa fare è aderire immediatamente.

Il Blogging day è per una delle tante belle persone vittime della propria generosità: Rossella Urru, rapita in Algeria il 22 ottobre in Algeria da uomini armati.
Ottobre-febbraio: sono 4 MESI!! 4 MESI DI SILENZIO MEDIATICO!! ma noi blogger - fintanto che nel web vige ancora libertà di espressione -  possiamo dissociarci da questo tipo di informazione!

L'iniziativa è partita dal blog di Sabrina Ancarola, cui vi rimando per sapere quali blog aderiscono.




Oltre a contribuire ad informare circa questa triste vicenda, vorrei incoraggiare tutti voi ad utilizzare di più -qualora non lo facciate già- l'informazione online, dove è possibile confrontare opinioni e spaziare da  più notizie di ogni tipo.


mercoledì 22 febbraio 2012

Budino vaniglia e torroncino con salsa all'arancia

All'alba dei 25 anni ho fatto il mio primo budino! 
Molti di voi sicuramente staranno pensando "fossi in lei, non lo direi in giro...", invece sono fiera di dirlo perché sono entusiasta del risultato! Sia il sapore che la consistenza sono eccezionali, altro che preparati!!! Addio bustine, non vi userò mai più! Inoltre, ci vuole veramente poco per farlo.

Il budino delle mie brame... è decisamente il mio dolce preferito, quello al cioccolato. Ed è rarissimo che io ammetta di avere un cibo preferito. Anzi, è un caso unico! I miei gusti cambiano al ritmo di un battito d'ali e ciò che oggi potrei indicare  come piatto favorito, domani sicuramente sarebbe rimpiazzato da un altro. Il massimo che posso dire è che ci sono dei piatti che mangio sempre volentieri e che raramente non ho voglia di mangiare, come la pizza marinara, le freselle col pomodoro, le olive. 
Ebbene, il budino invece è proprio in cima ai piatti del mio cuore :))) 






BUDINO VANIGLIA E TORRONCINO CON SALSA ALL’ARANCIA


Per quattro monoporzioni:

½ l di latte intero di soia (non l’avevo, ho usato quello di mucca purtroppo)
2 cucchiai di maizena
2 cucchiai di zucchero di canna Altromercato
½ stecca di vaniglia
30 g di torrone bianco (più quello della decorazione)
1 cucchiaino di agar agar

Per la salsa all’arancia:
un’arancia rossa biologica
2 cucchiai di zucchero di canna
qualche goccia di rum scuro


Scaldare il latte con i semini della vaniglia. Portare a bollore, inserire l’agar agare abbassare la fiamma. Nel frattempo, setacciare lo zucchero e la maizena in un altro pentolino. Dopo circa 5 minuti, versare il latte nell’altro pentolino, mettere sul fuoco e sbattere bene con una frusta, fino allo scioglimento delle polveri. Vedrete che il composto diventerà di un bel colore cappuccino. Quando avrà raggiunto una consistenza densa, inserire il torrone grattugiato. Spegnere il fuoco e versare negli stampini. Se usate quelli di alluminio, bagnarli con acqua fredda prima di versare il budino. Alcuni filtrano il composto prima di versarlo, ma sinceramente a me piace moltissimo l’effetto puntinato delle bacche di vaniglia, quindi lo lascio così.
Mentre il budino raffredda (prima a temperatura ambiente, poi in frigorifero), preparare la salsa all’arancia. Prima di spremere il succo, sbucciarne un pezzettino, solo la parte arancio, e ricavarne delle scorzette. Mettere sul fuoco un padellino antiaderente e versare lo zucchero di canna. Se non amate troppo il suo sapore forte e caramellato, usare zucchero semolato. Quando inizia a caramellare, versare il succo d’arancia (io non l’ho usato tutto, era molto succosa). Abbassare la fiamma e cuocere finché inizia ad addensarsi. Versare qualche goccia di rum scuro e spegnere la fiamma. Inserire le scorzette e travasare in un contenitore di vetro a intiepidire.
Quando il budino raggiunge la temperatura ambiente, versare qualche cucchiaio di salsa sulla superficie e poi riporre in frigorifero.


Volevo mettere la salsa sul fondo del contenitore, con sopra il budino, ma il peso specifico della prima gioca decisamente a suo sfavore, quindi ho optato per questa opzione (e menomale.. sarebbe venuto un pastrugno!). In alternativa, si può sempre ridurre la quantità di succo d’arancia, o aumentare lo zucchero, per ottenere una salsa più densa.. ma risulterà inevitabilmente dolcissima e a me non garba più di tanto. Così invece  mi è piaciuto un sacco! Il giorno dopo io e Diego abbiamo fatto il bis (eh sì, perché i budini erano 4 :p) e al posto della salsa all’arancia abbiamo guarnito con quella alla liquirizia che ho usato l’ultima volta… D I V I N O !!! forse è più azzeccato quest’ultimo abbinamento.. poi credo che dipenda molto dai gusti, e noi siamo decisamente liqui-lovers ;)

p.s. La decorazione sdolcinata (perché non è già abbastanza dolce il budino……) è opera di Diego!






martedì 14 febbraio 2012

Crema di lattuga saporita

...Ricetta insolita, vi sembra? Beh io so che giorno è oggi -o meglio, so come viene considerato dalla maggior parte delle persone il 14 febbraio- ma il fatto è che non ho mai festeggiato San Valentino, né lo odio per essermi mai sentita particolarmente frustrata in questo giorno quando non ero "accoppiata". 
Io e Diego passiamo momenti speciali in continuazione, senza badare troppo al calendario di credenti e profani; abbiamo i nostri posticini preferiti, i nostri anniversari e mesiversari (anche se non ci facciamo regali ogni volta, ormai iniziano a essere tanti!); a volte usciamo a cena senza un motivo particolare; altre volte torno a casa e c'è una sorpresa per me...
è tremendamente bello vivere così!

Perciò, senza un motivo particolare se non il mio buonumore e la mia gratitudine (e il fatto che questo piattino gli è porprio piaciuto ieri sera), dedico a LUI questa

CREMA DI LATTUGA SAPORITA




5-6 foglie di verza  lattuga
1 carotina
½ cipolla
Sedano
1 spicchio d’aglio
Noce moscata
Coriandolo
1 patata piccola
Pane secco
1 uovo
Grana
Sale, pepe

Preparare una zuppetta facendo stufare le verdure in poca acqua salata, inserire anche le spezie e cuocere aggiungendo poca acqua alla volta. Cuocere per almeno 30-40 minuti, poi frullare tutto, aggiustare la consistenza e il sale.
Mettere il pane a tostare in forno, intanto sbattere un uovo e inserire del grana grattugiato e del pepe. Togliere i crostini, versare la crema di verza in cocotte e accendere il grill. Posizionare i crostini sulla superficie, poi versare l’uovo sbattuto e mettere tutto sotto il grill per qualche minuto, fin quando inizia a dorare in superficie.

Servire caldissima.. se fuori ci sono -15°C sarà ancora più buona ;)


martedì 7 febbraio 2012

Crudité di carciofi e radicchio in "orangette" alla lavanda


Grazie alla Dani - una bellissima persona che sto conoscendo sempre meglio attraverso i suoi post, uno più sfizioso dell’altro! – per questo premio-staffetta! Trovo molto carino questo modo si farsi conoscere, senza contare che mi diverto un mondo nel farli!

Dato che ho notato che quasi tutti l'avete già ricevuto, mi limito a girarlo a chiunque, passando di qua,abbia voglia di proporlo nel proprio blog! Forza gente! 




1. Sono la secondogenita,non credo di avervi mai parlato di mia sorella, se non per dirvi “questi limoni vengono da mia sorella”: si chiama Serena (io sono Silvia, non Patapata! ndr), ha lavorato un paio d’anni come crew lecturer sulle navi da crociera e in seguito si è arenata a Napoli, dove abita il suo compagno. Ora vivono insieme in una graziosa casetta con un giardino, dove crescono profumatissimi agrumi e frutta e verdura di ogni tipo! La invidio molto per questo L ora comunque lavora in una scuola privata.

2. Visto che sono gli special guests del blog, vi presento i miei due pelosi: Tofu è il maschietto, di circa 4 mesi, è un misto siamese, bellissimo, ma buffo e mammone! Penny-Lane è di un fascino bestiale, col suo bel manto di un rosso scuro maculato, ha 8 mesi ma ancora non si lascia prendere in braccio. Li abbiamo adottati appena trasferiti qui, ma a differenza di Tofu, che è nato in casa, Penny-Lane ha avuto un’infanzia triste, perché è stata abbandonata con mamma e fratello e accolta dalle volontarie di un gattile. 

3. Mi piace il cinema. Attenzione, però: non vado mai al cinema.. troppa confusione, troppo alto –veramente troppo!- il prezzo del biglietto, troppo pacchiana la programmazione. Adoro i film stranieri e anti-holliwoodiani; ma mi piacciono anche diversi registi italiani, primo fra tutti Marco Tullio Giordana. Uno dei miei film preferiti è Stealing beauty (brutalmente tradotto Io ballo da sola) di Bertolucci. Il mio regista preferito è Iňarritu (Babel, Amores Perros, Biutiful, 21 grams), subito seguito da Almodovar.

4. Adoro viaggiare, anche se ultimamente non ho più la possibilità di farlo. Al liceo e all’università me la giravo beata almeno un paio di volte l’anno in qualche città, italiana e straniera. Da quando io e Diego lavoriamo, non siamo stati in molti posti.. è uno dei motivi per cui mi sto cercando un altro lavoro, che mi lasci libero il weekend. Finora il viaggio più bello che ho fatto è stato in Baviera, lungo la Romantische Strasse.. uno spettacolo dopo l’altro! Andateci assolutamente!! ..magari evitate la stagione invernale!

5. Diego è il mio compagno. Mi fa sentire adulta questa espressione: “compagno”! Significa che non siamo più i fidanzatini che escono in compagnia: siamo io e lui, e poi ci sono gli altri. Stiamo insieme da più di 5 anni, viviamo insieme da meno di due mesi e per ora va tutto benissimo! Speriamo di continuare così, a discapito di tutto ciò che può succedere a una coppia stressata e schiacciata dalla vita.

6. La mia bibbia? Il cucchiaio verde. Oltre alle mille ricette squisitissime, ho imparato un sacco di nozioni fondamentali della cucina vegetariana e salutista. Anche se le pagine sono tutte segnate, piegate e piene di macchioline e patacche, è sempre in prima fila fra i miei libri di cucina.

7. Dal cucchiaio verde al pollice verde… ecco, se c’è una cosa che proprio non ho e non avrò mai, è il pollice verde! Beh, forse con tanto impegno e tanta pazienza, potrei anche riuscire a tenere in vita una piantina per qualche mese.. ma dato che mi mancano l’una e l’altra cosa in questo campo, lascio perdere…

8. Nella mia “Things-to-do list” ci sono tante altre mete, in primis India e Giappone, poi anche New York city, ma non mi posso certo definire filoamericana. Sono molto più attratta dall’oriente che dall’occidente, sia per stili di vita che per mentalità. 

9. Ultimamente mi sono unita a Greenpeace e cerco di prestare la massima attenzione all’ecologia, a cominciare dai rifiuti (limitarli il più possibile!) e, ovviamente, dal cibo. Non mi è possibile comprare tutto da produttori biologici, non ancora perlomeno, ma spero di riuscirci un giorno.

10. La mia passione per l’arte è sempre lì, al solito posto… solo che ora si trova sormontata da zavorre che la soffocano, mentre meriterebbe di stare in cima alla montagna di pensieri e doveri. L’unica cosa che ancora mi mantiene legata al mondo dell’arte, presente e passato, è la rivista Art e Dossier, cui sono abbonata da diversi anni. Adoro Philippe Daverio e il suo modo coinvolgente di trattare l’argomento.







........... siete ancora lì dopo il mio fiume di parole??!
Bene! Passiamo alla ricetta per il bellissimo contest di Febbraio de Il gatto ghiotto: 



In collaborazione con la Casa Editrice Malvarosa




CRUDITé DI CARCIOFI E RADICCHIO IN “ORANGETTE” ALLA LAVANDA


 
Una porzione abbondante:

1 bel carciofo
1 cespo di radicchio rosso di Treviso
½ arancia rossa
½ limone
Formaggio di montagna semistagionato
1/1 cucchiaino di senape
2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
Pepe
Sale grosso alla lavanda (o sale e lavanda essiccata)
Gallette al farro per accompagnare



Il procedimento è di una semplicità quasi vergognosa, ma vi assicuro che il risultato è ottimo: il profumo di lavanda è spettacolare con l’amarognolo della verdura.
Pulite i carciofi, eliminando le foglie esterne e conservandole per un decotto o un brodo*. Affettarli molto sottili e immergerli in acqua acidulata. Lavare e asciugare il radicchio, senza tagliare del tutto il gambo per non separare le foglie.
Spremere la mezza arancia e unire qualche goccia di limone, sbattere con la frusta insieme alla senape, al sale alla lavanda e infine all’olio (che sia un buon olio).
Comporre il piatto: alla base disporre i carciofi scolati, al centro aprire il cespo di radicchio come un fiore, cospargere con i cubetti di formaggio e irrorare di “orangette”.
Accompagnare l’insalata con gallette di farro, è un ottimo abbinamento!




*Per quanto riguarda le foglie dei carciofi, le ho fatte bollire insieme al gambo e ho aromatizzato l’acqua con della menta essiccata e della limoncella. Ho scolato, tenuto da parte i gambi (e divorati la sera) e ho gustato questo decotto bollente… squisito!!! Me ne è avanzato abbastanza per lessarci il farro ;)


BUON APPETITO ;)